Archivi tag: shoegaze

Viva la musica e viva lo screamo: i Distorsione Armonica Totale e i Fangosberla per Turin Moving Parts

Il 7 marzo lo Ziggy Club ospita nuovamente, dopo sole due settimane dall’ultima serata, un concerto organizzato da Turin Moving Parts. Le porte aprono alle 21:00 ma per la prima ora e mezza non c’è musica: il pubblico arriva poco alla volta riempiendo la sala di volti noti e nuovi.

Alle 22:45 iniziano i Distorsione Armonica Totale (DAT), che unendo screamo a rap e trap portano qualcosa di diverso da ciò che solitamente ci aspetteremmo da queste serate. Il trio è formato da un batterista, due voci e talvolta una chitarra, utilizzata nei pezzi con una strumentale più classicamente emo, alternati da altri retti da basi registrate.

Foto di Simone Cossu

La presenza di basi probabilmente ha fatto sì che il pubblico non fosse coinvolto appieno. Tuttavia, questa mancanza è stata compensata dalla sfrontata stage presence dei cantanti, uno dei quali arriva a buttarsi a terra durante l’ultimo pezzo e lanciare l’ultimo urlo accasciato ai piedi della batteria.

Foto di Simone Cossu

I Fangosberla invece rappresentano un ritorno a casa, nonostante la loro provenienza sarda: screamo, shoegaze e influenze math rock sono ciò che serviva per concludere la serata al meglio. I cinque suonano il loro recentissimo EP: Tutto è bene quel che finisce. Ci hanno fatto urlare, pogare ed emozionare, dal brano che apre l’EP, “Fango”, al brano conclusivo “Sberla”.

Foto di Simone Cossu

Degna di nota la presenza di non una, ma ben due donne nella formazione, cosa ancora troppo rara all’interno della scena ma che rappresenta un respiro di sollievo per tutte coloro che ne fanno parte.

Alla fine del set, la loro musica ci ha convinti che forse non è “tutto bene quel che finisce” e questo concerto ne è la prova.

Foto di Simone Cossu

Ancora una volta il Turin Moving Parts ci ha regalato una serata all’insegna dell’emo e dell’amore per la musica («viva la musica!», qualcuno ha gridato alla fine del set dei Fangosberla), da cui non si può che uscire soddisfatti, rimanendo in attesa della prossima serata.

A cura di Enea Timossi