Martedì 4 febbraio si è tenuta a Palazzo Nuovo un’insolita lezione di Storia della Musica: se normalmente le due macro-classi del DAMS svolgono i loro corsi separatamente, questa volta si sono unite in aula 3 per assistere alla lezione concerto tenuta dai professori Malvano e Filippi e con la presenza della Corale Universitaria, capitanata dal maestro Zaltron. La Corale Universitaria di Torino è la più longeva d’Italia.
Il maestro ha ribadito in apertura che vi è ancora la possibilità di unirsi ad un’altra iniziativa canora, ovvero il Coro del DAMS, dove studenti e studentesse di tutte le età sono ben accolti, anche coloro che non hanno grande esperienza nell’ambito musicale. Per chi fosse interessato, il ritrovo è presso lo Studium Lab di Palazzo Nuovo (Torino), ogni mercoledì sera dalle ore 18:00 alle 19:30. Per ulteriori informazioni il contatto è paolozaltron.acp@gmail.com.
La lezione è cominciata con un esercizio di gruppo. I membri del coro hanno spiegato in che cosa consiste il loro riscaldamento, che non richiede solo uno sforzo vocale bensì anche uno fisico: agli studenti è stato chiesto di alzarsi in piedi e di eseguire il brano “Fra’ Martino campanaro”, abbinando alla voce movimenti delle braccia, battiti di mani e altri gesti di body-percussion. Questa azione coreografica-vocale ha voluto dimostrare quanto sia importante, nella disciplina del canto, la coordinazione psicofisica.
Successivamente i professori del corso si sono avvalsi dell’aiuto del coro per spiegare La Passione secondo Matteo di Johann Sebastian Bach, intervallando commenti di natura teorica alla vera e propria esecuzione di alcuni corali: veniva infatti prima letto e commentato il testo, in questo caso di natura religiosa, e poi si ascoltava l’esecuzione del coro per mettere in risalto emozioni e aspetti tecnici.
Chiacchierando a fine lezione, abbiamo riscontrato che molti tra noi hanno ritenuto che un approccio di questo genere, meno frontale e più interattivo, abbia facilitato la comprensione degli argomenti della lezione, chiarendo alcuni dubbi che erano emersi; anche coloro che normalmente hanno difficoltà di concentrazione hanno giudicato positivamente l’esperienza. Qualcuno ha anche affermato che gli argomenti trattati durante le lezioni-concerto rimangono più impressi nella memoria e agevolano lo studio per l’esame finale.
a cura di Benedetta e Martina Vergnano