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“Volevo essere un duro” – e invece mi sono addormentata durante la finale di Sanremo 2025

Questa autrice fa parte della generazione che ha iniziato a vedere Sanremo poco prima che scoppiasse la pandemia da covid-19 e che ha continuato un po’ per abitudine, un po’ perché fra zone rosse/gialle/arancioni non si poteva fare granché, un po’ perché Amadeus e Fiorello alimentavano il trash di edizione in edizione ed era divertente aspettare di vedere fin dove si sarebbero spinti. 

La selezione musicale era diventata quasi un’appendice, una piccola postilla in fondo alla pagina di cui ogni tanto qualcuno si ricordava, senza mai prestarci troppa attenzione perché tanto c’era altro da guardare. D’altronde si sa, Sanremo è anche – e soprattutto – intrattenimento, e va bene se qualcuno cerca di renderlo più “attuale”, l’importante è che per gli over 50 ci sia sempre una Giorgia o una Bertè o un Ranieri da poter appoggiare incondizionatamente contro tutti gli altri. 

E poi? Che succede quando spogli l’intrattenimento dall’intrattenimento? Quando rimangono solo le canzoni, i volti, le parole? Che succede se ci sono 29 brani in gara ma te ne ricordi giusto tre perché gli altri sembrano uno il prolungamento dell’altro? Su cosa sposti allora la tua attenzione? …Siamo tutti d’accordo che la conduzione di Carlo Conti non sia la risposta giusta. 

In un calderone musicale governato dai soliti, cari, vecchi autori – Federica Abbate, Davide Petrella, Davide Simonetta, Jacopo Ettorre –, l’originalità sembra essere stata sostituita dal diktat basta che sia orecchiabile. Niente da dire a riguardo, la maggior parte di questi brani li sentiremo per tutta l’estate e li canteremo in macchina, in spiaggia, sotto la doccia. Manca però una cosa a mio parere fondamentale: l’eredità

Le canzoni devono essere libere di viaggiare. Devono essere associate a ricordi brutti e ricordi belli. Devono farti venire la pelle d’oca e riflettere e farti piangere. Soprattutto, devono poter passare di generazione in generazione. È questo che rende la musica – e più in generale l’arte – eterna. Senza eternità rimane una progressione di accordi poco pensati, la bozza di un autore annoiato.

Il festival di Sanremo è tante cose. Lo è sempre stato, d’altronde. Sanremo è politica, moda, commedia, pubblicità. Peccato che abbia perso il suo aspetto più importante, il suo sottotitolo: la canzone italiana

Peppe Vessicchio in un’intervista diceva che Sanremo è diventato ormai il festival dei cantanti, e forse sarebbe il caso di cambiare dicitura. 

A cura di Ramona Bustiuc

Sanremo 2025: la tanto attesa serata delle cover

La conferenza stampa tenutasi questa mattina inizia con le parole del direttore artistico, nonché conduttore, Carlo Conti, il quale annuncia che stasera al suo fianco, per l’apertura, ci sarà Roberto Benigni.

Dopo questa notizia Marcello Ciannamea, il Direttore Intrattenimento Prime Time Rai, condivide gli ottimi risultati della sera precedente con 10,7 Mln di ascolti medi e il 59,8% di share, un successo visto l’incremento di 1 Mln di ascoltatori rispetto lo scorso anno.

Successivamente, il sindaco Alessandro Mager ringrazia le forze dell’ordine per il lavoro che stanno svolgendo per permettere la totale sicurezza dei cittadini e, Marco Bocci, Presidente della Regione, conferma la sua presenza sul palco dell’Ariston per la consegna del Premio Liguria per la migliore cover. 

Claudio Fasulo, responsabile Rai, espone il programma della serata, il quale prevede la presenza di ben 144 artisti sul palco, tra cui la performance di Paolo Kessisoglu con la figlia e l’esibizione di Benji e Fede sul palco Suzuki: insomma, si prospetta un grande spettacolo. 

È presente anche Settembre, il vincitore di Sanremo Giovani, a cui viene consegnato il Premio alla Critica e il Premio Critica Sala Stampa Lucio Dalla. Il cantante coglie l’occasione per ribadire la forte stima che nutre per Alex Wyse, finalista con lui, ed esprime una forte gratitudine per la vittoria conseguita.

Viene poi lasciata la parola alla coppia dei due co-conduttori Geppi Cucciari e Mahmood accomunati non solo dalla provenienza geografica ma anche dalle affinità elettive. Entrambi si augurano il meglio per questa serata: Geppi lo fa con il suo solito sarcasmo mentre Mahmood con il suo ottimismo.

Tra le domande viene chiesta una delucidazione riguardo al perchè la collana sia stata negata a Tony Effe: i responsabili precisano che è stato necessario non far salire sul palco il cantante con il gioiello, in quanto una norma contenuta nel regolamento del festival prevede il totale divieto da parte degli artisti di esibire dei marchi.

Risoltasi tale questione, le domande successive ruotano tutte attorno al ruolo che Geppi Cucciari ha intenzione di ricoprire sul palco dell’Ariston, dove la tv viene intesa come spazio di evasione dalla realtà.
L’attrice risponde sempre con la massima eleganza affermando che «ogni giorno ci sono piccole/grandi battaglie da combattere » ma ci tiene ad evidenziare che mostrerà rispetto nei confronti delle decisioni prese dal direttore artistico.

Una cosa è certa: sono state create alte aspettative per questa serata e noi ci auguriamo che non vengano deluse.

A cura di Sofia De March

Sanremo 2025 – Le pagelle della terza serata

La terza serata del 75° festival di Sanremo inizia con un’emozionante esibizione di Edoardo Bennato con “Sono Solo Canzonette”. Dopodiché Carlo Conti accoglie le presentatrici per la sera: Miriam Leone, Katia Follesa e Elettra Lamborghini, per poi presentare gli artisti in gara.

Clara – “Furore”
Un po’ anonima nel timbro, Clara ha comunque un grande controllo della propria voce. L’abito contribuisce certamente al suo anonimato. 

Voto: 22

Brunori Sas – “L’Albero delle Noci”
Come nelle scorse serate, risalta all’orecchio una qualche  somiglianza con “Rimmel” di De Gregori. l testo toccante affronta dolcemente il tema della paternità. Apprezzabile la scelta di portare la chitarra sul palco.

Voto: 25

Sarah Toscano – “Amarcord”
Degna di nota è la differenza d’età rispetto agli altri concorrenti: Sarah è infatti classe 2006. Purtroppo la performance non è esente da stonature, ma ci piace il modo in cui dice “un po’ mi avevi illusa”. Per il resto il brano è piacevole.  

Voto: 23

Massimo Ranieri – “Tra le mani un cuore”
Base inusuale e lontana dal solito stile vecchia scuola di Ranieri, che tenta un avvicinamento al sound contemporaneo.

Voto: 22

Joan Thiele – “Eco”
Joan Thiele conferma una ragazza forte, il cui  timbro vocale personalissimo  le permette di distinguersi dagli altri artisti. Il suo outfit Gucci dà un tocco chic, efficace nella contrapposizione con il sound Seventies del brano. 

Voto: 28 

Shablo feat Gue, Joshua, Tormento – “La mia parola”
Una bella boccata di aria hip hop italiana, adattato in perfetta chiave sanremese. Restiamo in attesa del duetto con Neffa.

Voto: 27

Noemi – “Se t’innamori muori”
Un bellissimo vestito funzionale alla teatralità dell’esibizione. Purtroppo, Noemi si è lasciata trasportare dal suo tratto vocale distintivo, offrendo una performance troppo graffiata.

Voto: 22

Olly – “Balorda Nostalgia”
Qualche stonatura e un’interpretazione troppo sdolcinata.

Voto: 19

Coma_Cose – “Cuoricini”
“Cuoricini” è la classica canzone indie-pop godibile, di quelle che si canticchiano tutto il giorno. Gli outfit della coppia sono audaci, e soddisfano le aspettative Gen-Z. Una buona esibizione, con ottima performance vocale, e dunque un buon voto.

Voto: 26

Modà – “Non ti dimentico”
Il ritorno dei Modà sul palco rende felici tanti italiani, e dal cantante, Checco, arriva un emozionante messaggio di forza e speranza per chi, come lui, combatte con la propria salute mentale.

Voto: 24

Tony Effe – “Damme ‘Na Mano”
Illudendoci, forse, ci aspettavamo il solito Tony, genuino come nei suoi brani abituali, al di fuori di Sanremo. Ti vogliamo più spavaldo! Torna al prossimo appello.

Voto: 17

Irama – “Lentamente”
L’autotune non rende giustizia al vero timbro vocale di Irama. Il testo, pur essendo più in vibe Blanco, ha però un che di romantico che, abbinato con il fascino di Irama, riesce ad arrivare al pubblico. 

Voto: 21 

Francesco Gabbani – “Viva la vita”
Un testo che inneggia a un migliore atteggiamento verso la vita. L’arrangiamento, però, è un po’ troppo rigido e impostato.

Voto: 24

Gaia – “Chiamo io Chiami tu”
Gaia si conferma cantante affascinante e talentuosa, e la presenza dei ballerini arricchisce la performance.

Voto: 26

Bonus!Duran Duran con Vic de Angelis: La performance della band ha emozionato grandi e piccini, anche grazie alla presenza young dell’ex bassista dei Måneskin.

voto: 110 e lode con bacio accademico (tra Katia Follesa e Simon LeBon)

A cura di Benedetta e Martina Vergnano

Sanremo 2025: conduttrici donne, giornata della radio e polemiche sul televoto

Se inizialmente la conferenza stampa del giorno 13 febbraio comincia con toni allegri e discorsi che preannunciano la terza serata del festival, l’atmosfera cambia radicalmente di lì a poco a causa di domande spinose su questioni come la corruzione del televoto.

In un primo momento viene annunciato il dono di uno speciale braccialetto floreale per la serata di San Valentino (quella di venerdì) composto di ranuncoli rossi per le personalità femminili di Sanremo, soprattutto per le giornaliste del Festival.

Vengono poi comunicati i record numerici della seconda serata: gli ascolti medi ammontano a 11.8 milioni, con il 64,6% di condivisioni. La maggioranza del pubblico appare essere quella dei giovani, con picchi di share verso le ore 00.30 da parte della fascia di età 15-24 anni.

Per quanto riguarda i social, la seconda serata ha visto un aumento delle views del +96% rispetto allo scorso anno. Viene confermato che il coinvolgimento è aumentato grazie alla presenza di Bianca Balti e Damiano David.

Gli ospiti della terza serata saranno il cast della serie televisiva Mare Fuori, i membri del Teatro Patologico e i Duran Duran. Quest’ultimi oltre ad esibirsi riceveranno anche un premio alla carriera.

Grande attesa per la finale delle Nuove Proposte dove sono in gara Alex Wyse con “Rockstar” e Settembre con “Vertebre”.

Si crea molto sgomento in sala stampa. Vengono chieste spiegazioni sul rapporto tra il concorrente Fedez e Luca Lucci (il capo degli ultras del Milan arrestato recentemente per spaccio di droga), ma Conti interviene subito spiegando di non essere un giudice, bensì un conduttore televisivo che si avvale della presunzione di innocenza.

La conferenza continua con domande di natura polemica sui conteggi finali dei voti. Molti giornalisti si sono chiesti: se il nostro voto vale il 33%, quanto inciderà sul calcolo finale?

Conti allora tenta di placare gli animi spiegando che quella percentuale è da aggiungere a un altro 33%, che sarà quello delle radio, arrivando al 66% del totale, con una rimanenza del 34% che spetterà al televoto.

Proseguono le domande, questa volta indirizzate a Miriam Leone, perlopiù inerenti al suo nuovo progetto televisivo: la serie TV Miss Fallaci, ispirata alla vita della giornalista Oriana Fallaci. L’attrice risponde che, proprio come la protagonista che interpreta, anche lei è piena di sfaccettature poiché le donne non sono definibili con un unico aggettivo o non possono essere inserite in un’unica categoria. Parla inoltre delle difficoltà incontrate nel portare sullo schermo tematiche forti come l’aborto.

I quesiti finali sono di natura più leggera: viene domandato a Katia Follesa quale sia il suo metodo per mantenere la calma sul palcoscenico, dal momento che in sala stampa appare molto tranquilla. La comica risponde di essere molto estasiata all’idea di portare sketch comici e di improvvisazione sul palco dell’Ariston all’età di quasi cinquant’anni. La sua arma più vincente è senz’altro l’autoironia.

A Elettra Lamborghini viene invece domandato che cosa ne pensi di canzoni con testi di natura spinta, come ad esempio il brano di Tony Effe, definito da molti «di cattivo gusto». Risponde che non bisognerebbe nascondere alcun tipo di parola o linguaggio nelle canzoni poiché in qualsiasi altro medium, ad esempio i videogiochi violenti o i film dell’orrore, appaiono elementi volgari o anti convenzionali.

Carlo Conti, essendo il 13 febbraio la giornata internazionale della radio, onora la figura di Guglielmo Marconi per la sua invenzione e per l’impatto che essa ha tutt’ora nelle vite degli esseri umani. Gli viene inoltre consegnato, da parte dell’emittente radiofonica “Radio Esercito” un attestato onorifico per il suo giuramento di fedeltà alla Repubblica italiana.

Vi è grande fermento per la terza serata del 75º festival di Sanremo, con personalità femminili forti a condurre e ospiti musicali di eccezione, come i Duran Duran che suoneranno assieme a Victoria De Angelis dei Måneskin.

                                                   a cura di Martina Vergnano Menzio

Sanremo 2025: Share, Televoto e Novità dalla Terza Conferenza Stampa

Ritmi serrati, trofie al pesto servite a notte fonda e nessun momento iconico hanno caratterizzato l’apertura della 75ª edizione del Festival di Sanremo.

Carlo Conti sembra aver sopportato bene il ritmo della serata, tanto da dichiarare oggi, 12 febbraio, durante la terza conferenza stampa, che i suoi ritmi circadiani sono stati sconvolti, considerando che di solito va a letto alle 21:30. In sala stampa con lui, Alessandro Sindoni (Assessore al Turismo del Comune di Sanremo), Marcello Ciannamea e Claudio Fasulo (dirigenza Rai). A seguire, sono arrivati anche Bianca Balti, Cristiano Malgioglio, Nino Frassica e Damiano David (rispettivamente tre co-conduttori della seconda serata e l’ultimo come ospite).

Prima di aprire alle domande dei giornalisti sono stati toccati due temi: gli ascolti e le modalità di voto. La prima serata ha fatto registrare ben 12,6 milioni di spettatori, con uno share del 63,3%. Nonostante la varietà di età del pubblico, l’83% di questi spettatori apparteneva alla fascia 15-24 anni (l’operazione di rinnovamento voluta da Amadeus sta, ancora e forse per poco, dando i suoi frutti). Per quanto riguarda le modalità di voto, (molto più difficili a dirsi che a farsi) la seconda e terza serata vedono la votazione di radio e televoto (con un massimo di tre voti per ciascuna sessione di voto). La somma dei voti ottenuti da ogni artista nel corso delle puntate farà evidenziare i 5 finalisti che si fronteggeranno durante la finale per la vittoria. 

Carlo Conti ha risposto alle diverse domande, tra cui quella sul tipo di accoglienza che si aspettava, sulle motivazioni dietro le modifiche al regolamento delle votazioni e su inviti a Maria De Filippi ed Elon Musk. Il direttore artistico ha spiegato che i cambiamenti correttivi sono finalizzati a ottimizzare il sistema delle votazioni, per renderlo il più efficiente possibile. Ha poi aggiunto che Maria De Filippi è sempre la benvenuta e al contrario Elon Musk non è invitato perché non avrebbe niente di interessante da dire su quel palco, ma soprattutto non è suo amico. In diverse occasioni ha definito Sanremo come un bouquet di fiori dove brani, artisti in gara, scaletta, ospiti e co-conduttori sono stati scelti con cura per ottenere una composizione il più equilibrata possibile. La seconda e terza serata due serate, ha spiegato, sono state pensate per offrire una varietà di momenti di intrattenimento, con co-conduttori provenienti da diversi ambiti dello spettacolo (come la moda e la comicità) come garante di una narrazione sfaccettata e ricca, ma anche più distesa rispetto alla prima e all’ultima.

Bianca Balti, con la sua presenza, ha messo in ombra gli altri due co-conduttori. Le domande su di lei hanno riguardato principalmente la sua malattia, ma la modella ha risposto più volte di essere lì in veste di professionista, non di malata, aggiungendo che la sua partecipazione vuole essere una celebrazione della vitalità, che si riflette anche negli abiti che indosserà durante il programma. Anche Cristiano Malgioglio ha parlato dei suoi abiti, che saranno ispirati alle dive degli anni ’40. Ha chiesto di essere lasciato libero di esprimere al meglio se stesso, portando ironia, gioia e colore, (e speriamo anche qualche meme, vista la carenza della prima serata).

Damiano David, entusiasta di essere a Sanremo, ha parlato della sua presenza in solitaria, sottolineando che il Festival ha aperto ai Maneskin (senza mai nominarli esplicitamente, ma riferendosi a loro come “la band”) le porte per qualcosa di impronosticabile, ma affrontarlo da solo quest’anno è il canale di veicolazione sana delle sue capacità come singolo. 

In conclusione è stato annunciato lo spoiler della presenza dei Duran Duran che giovedì si esibiranno con un medley e riceveranno un premio alla carriera. Mentre stasera la puntata si aprirà con la sfida delle Giovani Proposte e, oltre a Damiano David, come ospiti il cast del film FolleMente e della fiction Belcanto.

La conferenza si è conclusa in modo sobrio, lasciando però sperare che stasera si possa assistere a qualcosa di più frizzante.

a cura di Alessia Sabetta

Sanremo 2025 – Le pagelle della prima serata

Inizia la settimana Sanremese: alla 75° edizione del Festival di Sanremo torna Carlo Conti, dopo ben 10 anni dalla sua prima conduzione al Festival (l’ultima volta fu direttore artistico nel 2017). 

Un bellissimo messaggio di pace da parte delle cantanti Noa e Mira Awad che hanno cantato insieme “Imagine” di John Lennon. Sale sul palco anche Jovanotti che porta la sua felicità cantando un medley delle sue canzoni. Una prima serata, l’11 febbraio, molto scorrevole e ci ha permesso di non fare troppo tardi pur mostrandoci una panoramica su tutti i 29 cantanti in gara.

GAIA – “Chiamo io chiami tu” 
Sembra che all’inizio non sentisse in cuffia ma inizia lo stesso con sicurezza, viene accompagnata dai ballerini che esaltano ancora di più la sua presenza scenica. Una voce pulita, una “dea saffica” che domina il palco con stile. 

VOTO: 27

FRANCESCO GABBANI – “Viva la vita” 
Gabbani porta sul palco un brano solare, un inno alla vita che ci invita a guardare il mondo senza malizia e a vivere senza riserve. Magari fosse così…

VOTO: 20

RKOMI – “Il ritmo delle cose” 
Mirko era molto sicuro sul palco, probabilmente avrà preso freddo non portando la maglia della salute. Un ritmo ansiogeno dato dalla nota ribattuta del pianoforte, violento decrescendo troppo ripetitivo. Un brano che punta ad un’intensità emotiva che però non arriva. 

VOTO: 23

NOEMI – “Se t’innamori muori” 
Scende le scale accompagnata da Carlo Conti, evitando altre cadute. 
La sua interpretazione carica di emozione viene sostenuta dalla sua vocalità impeccabile, riesce a dare più valore al testo della canzone portata in gara.

VOTO: 26

IRAMA – “Lentamente”
La sua voce se pur intensa, fatica a trovare sfumature che rendano il pezzo davvero coinvolgente. 
Sembra che qualcosa cambi nel momento in cui si toglie quel cappotto… si sarà tolto un peso, il finale è più sentito in questa prima performance. 

VOTO: 22

COMA COSE – “Cuoricini” 
Volevano fare un omaggio ai Ricchi e Poveri? Rimangono sempre iconici ma questa ripetitività stanca. Ci si aspettava “Fulmini e tempesta” invece solo cuoricini stucchevoli. 

VOTO: 21 

SIMONE CRISTICCHI – “Quando sarai piccola”
Una dedica intensa e toccante, parole cariche di significato come solo lui sa fare. La sua emozione è stata palpabile, la forza del testo sovrasta la vocalità in questo caso. Ha portato ad una standing ovation con lacrime agli occhi. 

VOTO: 29

MARCELLA BELLA – “Pelle diamante” 
Sale sul palco molto coraggiosa, porta una canzone che celebra l’indipendenza della donna e si accompagna anche con qualche movimento coreografico che enfatizza alcune parole. 

VOTO: 25

ACHILLE LAURO – “Incoscienti giovani” 
Prova a conquistare con il suo carisma ma questa volta senza un colpo di scena incisivo. Un brano molto vecchio stile, un “amore disperato”, accompagnato da un morbido assolo del sassofono.  

VOTO: 26 

GIORGIA – “La cura per me”
Ci regala una performance straordinaria, un talento vocale capace di emozionare e incantare. Riuscirebbe a rendere intensa anche la lista della spesa, l’orchestra insieme al pubblico si alza in piedi per acclamarla. 

VOTO: 29 

WILLIE PEYOTE – “Grazie ma no grazie” 
Ottima introduzione data dal jingle della chitarra, un brano molto ironico che molto probabilmente diventerà meme. 

VOTO: 25

ROSE VILLAIN – “Fuorilegge” 
Una vera “fuorilegge” che si muove in una piccola coreo con un tocco alla Lady Gaga, molto intensa e sicura riesce a catturare l’attenzione. 

VOTO: 26

OLLY – “Balorda nostalgia” 
Molto convinto e senza paura, si sentiva a suo agio sul palco. Intonato e profondo ma manca qualcosa. 

VOTO: 23 

ELODIE – “Dimenticarsi alle 7” 
Magnetica, non ha bisogno di troppi artifici, basta la sua presenza e il suo modo di interpretare per catturare l’attenzione. Diversa dalle volte precedenti ma sempre sul pezzo. 

VOTO: 27

SHABLO FEAT GUÈ, JOSHUA, TORMENTO – “La mia parola” 
Accompagnati dal coro Gospel risultano comodi sul palco, una street song super orecchiabile. 

VOTO: 27 

MASSIMO RANIERI – “Tra le mani un cuore”
Ci riprova anche quest’anno, porta un brano con un’impronta riconoscibile restando nella sua comfort zone. Un volto conosciuto che fa piacere rivedere al festival. 

VOTO: 25

TONY EFFE – “Damme ‘na mano” 
Un Tony Effe che sembra voler interpretare un’altra persona… se voleva essere più serio non ci è riuscito, da apprezzare però il coraggio. 

VOTO: 18…

SERENA BRANCALE – “Anema e core”
È riuscita a portare un po’ di movimento in tutta la serata con suoni del sud. Sta bene sul palco, super credibile. 

VOTO: 26

BRUNORI SAS – “L’albero delle noci” 
Un brano sulla figlia e gli affetti familiari, uno dei favoriti dalla critica. Molto sicuro nella performance, buona la prima. 

VOTO: 27

MODÀ – “Non ti dimentico” 
Tornano dopo anni sul palco del Festival, ma questa performance è stata deludente… un lamento fastidioso. 

VOTO: 19 

CLARA – “Febbre”
Rispetto all’anno scorso sembra più impavida e consapevole, sa stare sul palco ma non convince ancora. Probabilmente ci sentiremo quest’estate. 

VOTO: 23 

LUCIO CORSI – “Volevo essere un duro” 
Molto sincero, arriva senza fare troppi giri senza essere troppo pesante. Super coerente nella performance. 

VOTO: 26

FEDEZ – “Battito”
Si può dire tanto in questi giorni su di lui, ma sa scrivere. Percepibile un po’ di ansia nell’aria, ma alla fine è riuscito a concludere bene la performance, una vera mina.  

VOTO: 24 

BRESH – “La tana del granchio” 
Un brano piacevole che suona bene, un po’ sottotono e senza una grande energia. Il pubblico sembra apprezzare molto il suo debutto. 

VOTO: 25

SARAH TOSCANO – “Amarcord” 
Fresca dal talent di Amici risulta sul palco molto abile, una voce che potrebbe con il tempo diventare più forte. 

VOTO: 21 di incoraggiamento 

JOAN THIELE – “Eco” 
Una sorpresa, un brano con ritmo molto coinvolgente e una bella voce. Ha convinto. 

VOTO: 27

ROCCO HUNT – “Mille vote ancora” 
Una bella performance, padroneggia la scena senza paura coinvolgendo. Per Rocco Hunt è “nu vot buon”.

VOTO: 26

FRANCESCA MICHIELIN – “Fango in paradiso” 
Questa volta scandisce le parole, la rottura con il “tipo” le ha dato forza per questa esibizione sentita. 

VOTO: 24

THE KOLORS – “Tu con chi fai l’amore” 
Prima di esibirsi hanno fatto regali fuori dall’Ariston, molto ironici. Hanno concluso bene questa prima serata con un ritmo incalzante e frizzante. Ci hanno conquistati? 

VOTO: 26

A cura di Francesca Modoni