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MUSIDAMS CONSIGLIA: i 10 migliori singoli di agosto

L’autunno è ormai alle porte, così come la sessione, la pioggia e la nebbia fitta tipica della Pianura Padana. Fortunatamente la musica non ci abbandona mai, quindi anche questa volta è tempo di raccogliere le migliori proposte del mese.

Benzodiazepine e sad – Young Signorino

C’è un po’ di Young Signorino in questo Lil Peep. Arrangiamento minimo, quattro parole ripetute a mantra e un nuovo discutibile tatuaggio per far tremare i boomer: il figlio di Satana con le Nike Airmax è tornato. 

Voto 26/30

Landslide – Gus Dapperton

La cover di Dapperton non è male, ma che questa perla dei Fleetwood Mac avesse ancora qualcosa da dire, non c’erano dubbi. L’arrangiamento un po’ scialbo non si impegna abbastanza a renderla innocua e ad evitare che ti arrivi in faccia come un treno in corsa, tutte le volte. 

Voto 25/30

Less of a stranger – Julia Jacklin

Non che l’euforia dell’estate e delle vacanze ci avessero fatto dimenticare dell’orrendo rapporto che abbiamo con nostra madre, ma Julia Jacklin ci ha comunque tenuto a ribadirlo. Chitarrina acustica, voce pulita, quel giusto strascicare delle vocali che fa tanto indie. 

Voto 25/30

Bois Lie – Avril Lavigne e Machine Gun Kelly

Perché c’è uno strano piacere perverso nel vedere due ultratrentenni cantare di “lui ke nn mi ama +” e con una capovolta e un giro di Do, rendersi conto che dal 2007 sono passati quindici anni.

Voto Tvb/30

Sunset over the Empire – Arch Enemy

Il growl di Alissa White-Gluz è sempre un piacere per le orecchie. Un brano solido, che si prende i giusti spazi melodici, ben piazzato in un album che ha altrettante cose da dire. Tamarri come sempre.

Voto 28/30

A cura di Clarissa Missarelli

Hold me closer- Elton John, Britney Spears

“Hold me closer” rappresenta il grande ritorno di Britney Spears, che scende in campo con Elton John: trattasi di una rivisitazione che richiama il brano “Tiny Dancer”, arricchito con elementi disco e da cori con le voci degli stessi cantanti. Elton John, dopo le esperienze con Dua Lipa, Years & Years, Miley Cyrus e molti altri, continua una strada già tracciata di rivisitazioni di suoi brani storici e di altre leggende della musica. Le parole non sono molte, il concetto nevralgico è quello di tenersi più vicini, aspettando tempi migliori.

Voto 26/30

I can’t help it- JVKE

JVKE, un nome impronunciabile, è un tiktoker americano che avrebbe cominciato a suonare la chitarra a soli tre anni. Nell’intro di “I can’t help it” richiama il grande Elvis, riproponendo il ritornello di “Can’t Help Falling In Love”. Il brano si presenta in effetti come un insieme di generi che vanno – appunto – da Elvis alle melodie da ascoltare nei supermercati nel periodo natalizio, con le strofe di sola voce e chitarra che esplodono in musiche trionfanti richiamando alla mente un musical di Broadway.

Voto 30/30

Happier– Banners

Chiedersi incessantemente se la persona che si ha accanto non sarebbe più felice con qualcun altro, trascorrere i tempi bui senza chiudere gli occhi davanti alla tristezza della fine di un rapporto. Sono questi i temi della canzone “Happier, che si distingue con una musica incalzante rispetto al tema malinconico. La voce di Banners suona familiare:sono sue, infatti, molte delle colonne sonore che ci capita di ascoltare in film e serie TV americane. “Happier” è una di quelle canzoni che ti fanno riflettere, senza essere messe nella playlist “Momenti tristi”.

Voto 29/30

Colors of you– Nina Nesbitt

Una voce sussurrata, quella della cantante britannica Nina Nesbitt. In “Colors of you” si parla di inverno e di colori che diventano rappresentativi di una persona e della sua quotidianità, di quei colori di cui riusciamo persino ad innamorarci. Il brano è sostenuto dal pianoforte, gli accordi semplici accompagnano una voce leggera che non si sbilancia mai in eccessi o virtuosismi.

Voto 27/30

Dentista Croazia-Pinguini Tattici Nucleari

“Dentista Croazia” è l’ultimo singolo dei Pinguini Tattici Nucleari, un brano non lontano dal genere canonico della band, in grado di parlare al proprio pubblico e di innescare un processo empatico con tutta la Generazione Y. “Dentista Croazia” si potrebbe definire l’evoluzione di “Ringo Starr”, dove si diceva “Forse dovrei partire, andarmene via di qua”, che diventa ora “Strada fatta, sì, ma con l’autostop”.

Voto 26/30

                                                                                                   A cura di Milena Sanfilippo

FERRAGOSTO CON MUSIDAMS: LA NOSTRA TOP 20

Ferragosto è uno dei simboli nazionali più importanti, forse ancora più del Milite Ignoto o del Presidente della Repubblica. Eccoci qui quindi a rendergli onore con una playlist su misura per ogni cittadino che voglia festeggiare questo giorno con dignità e rispetto.

Big Energy (Remix) – Latto & Mariah Carey ft. DJ Khaled

Mariah arricchisce il brano della rapper statunitense con i suoi leggendari acuti ed aggiungendo un verso della sua “Fantasy”del 1995: un pezzo “energico” e fresco, perfetto per alleviare il caldo asfissiante e dare il via ai festeggiamenti di Ferragosto.

Skate – Bruno Mars, Anderson .Paak, Silk Sonic

Non puoi mai sbagliare con i Silk Sonic: il secondo singolo estratto dal loro primo album sembra arrivare direttamente dagli anni ‘70 ed è la colonna sonora migliore per gli addetti al barbecue e coloro che ci girano intorno furtivamente con la speranza di rubare qualche assaggio.

Rock The Boat – Aaliyah

Non c’è brano più adatto per accompagnare il tramontare del 15 di agosto, specialmente se si è deciso di trascorrerlo in riva al mare con la propria anima gemella: la voce suadente di Aaliyah e il ritmo etereo della canzone sono un connubio perfetto per dare vita ad un classico della stagione estiva.

How Do I Make You Love Me? – The Weeknd

Un ritmo talmente contagioso che vi farà scatenare anche dopo una grigliata monster consumata a 40 gradi all’ombra. Per i fanatici della dance e dell’EDM consigliamo l’esplosivo remix prodotto da Sebastian Ingrosso e Salvatore Ganacci.

Ocean Drive – Duke Dumont

L’atmosfera malinconica della hit del dj britannico viene mascherata da un sound martellante e ricco di influenze house: si rivela perciò la canzone perfetta per lasciarsi andare ad un momento di nostalgia post Ferragosto, ma anche un brano adeguato alla conclusione di una serata memorabile in compagnia dei propri amici.

A cura di Giulia Barge

Figli delle stelle – A. Sorrenti

Ferragosto porta alla mente il classico falò sulla spiaggia in compagnia di amici, una chitarra e uno sterminato quanto scintillante pubblico non pagante, le stelle. San Lorenzo è da poco passato, nel nostro concavo cielo sfavilla la nostalgia per un’estate che sta per salutarci. Godiamoci il momento con questo intramontabile successo tutto italiano!

Dancing in the moonlight – The King Harvest

Un invito alla gioia collettiva, pur con una vena malinconica che la rende così affascinante ed orecchiabile. Il sound frizzante anni ’70 è tutto ciò che serve per mantenersi briosi e spensierati. Balliamo tutti al chiaro di luna!

Tintarella di luna – Mina

Una dedica spassionata a sorella luna che, in una notte di mezza estate, ci sorveglia dall’alto, mentre noi, da quaggiù, viviamo le ultime gioie della stagione. Per gli ingordi di tintarella che non si accontentano delle insolazioni diurne, Mina offre un bis serale a suon di ritmo e rock ‘n roll. La sua voce fa il resto.

Moon river – H. Mancini

Con una chitarra in mano e lo sguardo ispirato rivolto verso la luna, ci sentiamo tutti come Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany. In mezzo a mangiate e bevute senza fine, anche un po’ di poesia trova sempre il suo spazio. Purché il bicchiere sia sempre pieno, sia ben chiaro.

Sonata n 14 “Al chiaro di luna – L. van Beethoven

Non sarà la canonica hit estiva che tutti streammiamo sotto l’ombrellone, ma se si parla di musica al chiarore lunare, non si può ignorare la celebre meraviglia beethoveniana per pianoforte. Chissà se il buon Ludwig van avrebbe mai immaginato di diventare una classic star per un titolo che nemmeno aveva scelto! Certo, difficilmente con Sonata per pianoforte n. 14 in Do diesis minore avremmo pensato a lui per la nostra playlist di Ferragosto… 

                                                                                                                      A cura di Ivan Galli

Che cos’è l’amore? – Ketama126, Franco Califano, Don Joe

Il sogno proibito dei pischelli trap boys romani: il fantasma del Califfo e Kety insieme in un pezzo che piace a zi’ Mario al Bar Sport, ma anche al ventenne con le Balenciaga. Questo Califano postumo che incontra la trap ci piace, nemmeno troppo inaspettatamente.

Red Right Hand – Nick Cave and The Bad Seeds

Oltre ad un sacco di mirabolanti parolacce in inglese e idee sul commercio di oppio di contrabbando, Peaky Blinders ci ha anche fatto riscoprire questo pezzo del buon Nick Cave. Il testo originale c’entra molto poco coi gangster e molto di più con la religione, ma la cultura pop non perdona e quel che è fatto, è fatto. Non è un brano abbastanza estivo? Quaranta gradi all’ombra sono noccioline quando sei un criminale gipsy di Small Heath con ben altro a cui pensare.

Una Miniera – New Trolls

Nel ricordo di Vittorio De Scalzi, quale occasione migliore di rispolverare un pezzaccio che passa sempre un po’ troppo in sordina. Al culmine di una lunghissima e italianissima tradizione di canzoni sulla gente che muore nelle miniere e altra gente che aspetta fuori dalle miniere, ma qui sono gli anni ‘70 e c’è il prog. Da cantare a pieni polmoni facendo a gara col vicino di ombrellone che ascolta “Shakerando”.

Reyn – Reyn Hartley

Passi l’aria da tamarro gym bro di Tinder, Reyn Hartley ha un qualcosa di raffinato e magnetico in mezzo all’808 e le catenazze. Il timbro caldo un po’ folk, la chitarra arpeggiata, il beat trap gangsta: questo pezzo è un sorprendente pout pourri molto riuscito. Un ferragosto nel bronx, ma a lume di candela.

Crush/Adderal – Sxrrxwland

Non è mai abbastanza estate per fuggire dalla depressione cosmica di ventenni in balia dei tempi che corrono. Un’altra passeggiata al Berghain firmata Sxrrxwland, tra il gusto un po’ nostalgico per le crush delle medie e una pastiglia senza prescrizione.

A cura di Clarissa Missarelli

Tramontana – Matteo Romano

Dopo l’esperienza di Sanremo Matteo Romano ci propone un brano tutto nuovo che sa d’estate. “Tramontana” è di certo da cantare a finestrini abbassati mentre si va verso una piacevole grigliata con gli amici. Un brano ritmato che non manca dei soliti giochi di voce del cantante, riuscendo a coinvolgere l’ascoltatore in una canzone che ha tutte le parole che ci vengono in mente pensando all’estate.

Barman – Soprano

I bar si riempiono nelle sere d’estate e ogni cliente ha una sua storia e lamentela da raccontare, tutte storie che il barista deve ascoltare spesso silenziosamente anche se di malavoglia. Un brano ritmato che sin dalle prime note ci spinge a schioccare le dita e a muoverci a tempo, sfogando le repressioni di un lungo inverno

Two Doors Doown – Positive Vibrations, Dolly Parton

Un brano del 1977 che riprende vita in una versione tutta nuova che con la sua musica richiama alla mente la spiaggia e la Giamaica. Dolly Parton, i cui ritornelli fanno parte della storia della musica country americana, si unisce alla musica reggae creando un brano perfetto per un ballo di gruppo dopo un buon pranzo.

Are you ready? – Maneskin

Si parte con un basso che ci fa intendere un ritmo che sarà deciso e trascinante, le parole non sono molte e spesso ripetitive, come una hit estiva. Un brano deciso tipico dello stile rock della band che con i suoi tempi ben scanditi ci dà una carica energetica travolgente.

La mia libertà – Leo Gassmann

Un brano fresco che richiama all’esigenza giovanile di essere liberi e di ricordare le sensazioni del passato nella speranza di un futuro migliore. “La mia libertà” parla in modo furtivo della ribellione verso una realtà politica e sociale che spesso non ci rende realmente liberi, donandoci solo una fittizia illusione. Leo Gassman, in una canzone che parla d’amore e società, ci ricorda che per quanto possa risultare difficile stare in un mondo che ci impone regole è pur sempre importante tenere in mano un aquilone.

A cura di Milena Sanfilippo

MUSIDAMS CONSIGLIA: i migliori 10 singoli di luglio

Finalmente l’estate è iniziata anche per gli studenti universitari, quindi ecco la top 10 di luglio secondo MusiDams: 

Flying :)) – Tom Odell

Sicuramente non è la canzone più spensierata in circolazione, anzi. C’è qualcosa però che la rende particolare: una voce dolce e una melodia ribattuta al pianoforte sono gli ingredienti per un brano elegante, da ascoltare immersi in acqua, con gli occhi chiusi, quando bisogna ricongiungersi con sé stessi e non pensare ad altro. Tutto il resto non conta.

Voto: 26/30

I’m In  a-ha

A tratti un po’ fatato, a tratti un po’ nostalgico questo brano sembra suggerirci un mantra di vita: prendersi del tempo e respirare. Basta ascoltarlo qualche volta per farsi entrare la melodia entri in testa. “I’m In” parte da una calma contemplativa che, attraverso un crescendo generale, esplode per ricordarti che non bisogna mollare (nonostante il caldo torrido di questo luglio).

Voto: 29/30

Magari – Marco Castello ft Fulminacci

Un riff di chitarra orecchiabile, un ostinato ritmico di batteria e un ritornello potente potrebbero essere sinonimo di un tipico tormentone estivo. Eppure, questo brano è tutto tranne che scontato: un testo che, pur essendo di denuncia sociale, lascia molto spazio all’interpretazione personale. I due cantautori hanno fatto centro con un brano che si piazza come colonna sonora delle serate estive.

Voto: 28/30

Part of the band – The 1975

Questa, in modo ambivalente, potrebbe essere quella canzone che ascolti per sentirti felice e senza pensieri o quella da mettere in cuffia mentre sei un po’ triste e hai bisogno di piangere tutte le lacrime nel buio della tua cameretta. Il singolo di lancio dell’album Being Funny in a Foreign Language, che uscirà a ottobre, conduce attraverso atmosfere malinconiche in quello che per i fan della band sembra essere l’anello di congiunzione tra i Beatles e Bon Iver.

Voto: 30/30

Vertigini – Mazzariello

«Bisogna fare tante cose che non voglio fare, per sentirmi una persona un po’ più normale», come svegliarsi presto la mattina per essere più produttivi. Sembra una frase pronunciata da un mister x qualunque, invece sono i versi del brano di Mazzariello che ha deciso di mettere nero su bianco i pensieri che passano per la testa di ognuno di noi durante qualsiasi momento della giornata. Il tutto reso un po’ meno catastrofico dalla base da serata spensierata in discoteca. Mica male.

Voto 25/30

A cura di Alessia Sabetta

30th – Billie Eilish

Contenuto nell’EP Guitar Songs insieme a “TV”, il brano di Billie Eilish racconta di un brutto incidente automobilistico accaduto il 30 novembre a un suo amico: un brano straziante con un testo che fa venire la pelle d’oca, e che costringe ancora una volta a fermarsi e a riflettere. 

Voto: 28/30

Mon amour – Stromae & Camila Cabello

Frutto di una collaborazione decisamente inaspettata, “Mon Amour” è un brano leggero e divertente, nonché una parodia delle love story televisive, ipocrite e assurdamente finte: “Amore mio, sì, lo prometto/è stata davvero l’ultima volta/e prometto di averti detto tutto/non c’è più niente da scoprire. /Non troverai più ragazze fra le nostre lenzuola, /mi hanno messo nei guai. /Sì, certo, ho fatto la mia scelta/ma non ho scelto loro!”. Il video ricrea le dinamiche dei reality più trash à la Jersey Shore o Love Island, fra interviste, litigate e tradimenti.

Voto: 26/30

PAMPAMPAMPAMPAM – Irama

Ancora una volta Irama ci delizia con una tamarrata reggaeton perfetta per l’estate, che ovviamente viene passata in radio una volta sì e l’altra pure. Vorremmo però ricordare che c’è già Baby K designata a cantante stagionale, non sarebbe giusto rubarle il titolo.

Voto: pampampampampam/30

Sharks – Imagine Dragons 

Gli Imagine Dragons non ne sbagliano una da qualche anno a questa parte, regalandoci anche questa volta un pezzo orecchiabile e up-tempo finito dritto in vetta alle classifiche. Bravi, ma non escono mai dalla loro zona di comfort.

Voto: 27/30

Stay With Me – Calvin Harris, Justin Timberlake, Halsey & Pharrell Williams 

Terzo singolo che anticipa l’uscita Funk Wav Bounces Vol.II, prevista per agosto 2022, e che vede la collaborazione di artisti importanti su un brano disco e funk-pop. Peccato per Halsey, relegata a cantare un ritornello poco interessante.

Voto: 26/30

A cura di Ramona Bustiuc

MusiDams consiglia: i 10 migliori singoli di giugno

Fra un esame e l’altro, ecco la top 10 del mese di giugno secondo MusiDams:

We’ll Be Back – Megadeth

Il primo assaggio da prossimo album The Sick, The Dying… and the Dead! è una leccornia degna degli anni d’oro di Dave Mustaine e colleghi. Brano velocissimo e affilato, l’alternanza tra riff nevrotici e assoli a cascata ne fanno un potenziale nuovo classico della band.

Voto: 28/30

Power – Toxik

Ritorno in grande stile anche per questo gruppo di culto, autore tra gli anni ottanta e novanta di due perle del trash metal tecnico, World Circus e Think This. “Power” è un brano frenetico e intricato che sembra uscito direttamente da quei due lavori e in cui si sente la penna – mai troppo celebrata – di Josh Christian. Signori, avevate il mio interesse, ora avete la mia attenzione.

Voto: 28/30

In Extremis – Queensryche

Dopo l’arrivo di Todd LaTorre dietro al microfono, la band ha lentamente ma inesorabilmente risalito la china uscendo dalla brutta situazione in cui era sprofondata negli ultimi anni con Geoff Tate. Ah sì, il pezzo è molto carino e ha tutti i crismi del miglior US metal anni ‘80, incluso un buon refrain memorizzabile e cantabile sin dal primo ascolto. 

Voto: 25/30

Ov My Herculean Exile – Behemoth

Ogni volta che esce musica nuova della band di Nergal la comunità metal va in brodo di giuggiole. E io resto ad osservare come sia facile abbindolare le masse con un po’ di make-up, un’immagine curata e proclami altisonanti in nome di Satana pur facendo black metal di plastica. Bah!

Voto: Fate la differenziata, altrimenti Greta si arrabbia /30

Electrified Brain Municipal Waste

I trasher della Virginia fanno praticamente la stessa canzone sin dai tempi del debutto. Tuttavia, se vi piacciono i tupa-tupa a raffica e lo spirito goliardico di cui è intrisa la musica dei nostri, non potrete certo rimanere delusi.

Voto: 26/30

A cura di Stefano Paparesta

Anarchici – Ginevra

Non ne sbaglia una, Ginevra. Tra le artiste più sottovalutate del momento, confeziona un’altra piccola perla autoprodotta e scritta con intelligenza.  Reminder per la prossima estate: meno Sangiovanni, più Ginevra. 

Voto: 28/30

Dove vai? – Chiello

Questo Chiello paninaro anni ‘80 con i sassofoni e le chitarre alla Stray Kids sembra l’alter ego cattivo dell’ex membro di Fsk. Da fare i soldi per la droga per comprarsi una pistola a Riccione 1986 è un attimo. 

Voto: 27/30

Tutto Matto – Fuera

In pieno clima KappaFutur festival, un po’ di minimal non fa male. Ci pensano i Fuera con un ritorno in bellezza e un album ambient estivo, per non appendere del tutto le pastiglie al chiodo, ma cambiarne il dosaggio.

Voto: 28/30

Polka 3 – Rosa Chemical

Uscita il 2 giugno per festeggiare in bellezza lo spirito italico, la terza versione di Polka è una tamarrata in levare che manco i migliori matrimoni bulgari. Imprescindibile per le estati italiane nel profondo Sud.

Voto: 29/30

Gasolina – Anna

Anna ci insegna che i demoni del passato, prima o poi, ci raggiungono. Anche il Mondo di Patty, in versione twerk nel privé. Riuscite ad immaginare qualcosa di meglio?

Voto: 30 e lode

A cura di Clarissa Missarelli

Immagine in evidenza: screenshot da https://www.youtube.com/watch?v=vu8DDbY0jZA

MUSIDAMS CONSIGLIA: I 10 MIGLIORI SINGOLI DI MAGGIO

Dieci proposte di ascolto tra i migliori singoli usciti nel mese di maggio, secondo Musidams.

Hold My Hand – Lady Gaga

Lady Gaga aveva già dimostrato di saperci fare con le colonne sonore ai tempi di A Star Is Born e questo pezzo scritto per il film Top Gun: Maverick è un’ulteriore conferma del suo talento: “Hold my Hand” è un brano potente ed arricchito con un ritornello esplosivo, perfetto da cantare in macchina a squarciagola.
27/30

N95 – Kendrick Lamar

Dopo un’attesa che sembrava infinita è tornato sulla scena uno dei nomi più importanti del rap odierno: il primo singolo estratto da Mr. Morale and the Big Steppers è una critica feroce alla società di oggi, rivolta in particolare a coloro che possono godere del lusso sfrenato mentre il mondo intorno a loro cade a pezzi a causa della pandemia e delle ingiustizie sociali.
29/30

SUPERMODEL – Maneskin

A un anno dalla loro vittoria all’Eurovision, i Maneskin tornano con un pezzo pop realizzato con la collaborazione di uno dei più grandi hitmakers del millennio, lo svedese Max Martin. Un brano immediato e orecchiabile che racconta di un amore tossico e di una ragazza che vive la sua vita secondo l’intramontabile filosofia “sesso, droga e rock and roll”.
28/30

This Hell – Rina Sawayama

Una delle artiste più interessanti della nuova scena musicale britannica ci travolge con un singolo ricco di riferimenti alla cultura pop (si passa da Britney Spears a Il diavolo veste Prada) e che suona come un mash up di “Hot Stuff” di Donna Summer e “Beat It” di Michael Jackson. Un pezzo perfetto per le radio e che aumenta l’attesa e le aspettative per il nuovo album Hold the Girl, in uscita a settembre.
28/30

Late Night Talking – Harry Styles

Dopo il grande successo di “As It Was” Harry Styles si presta al bis con il secondo singolo estratto da Harry’s House: il brano ha un sound che sembra riportarci agli anni ’70 ed è un inno all’amore e ai suoi momenti più intimi, come le chiacchierate notturne del titolo. Pronto a conquistare le radio e a diventare uno dei tormentoni di questa estate.
27/30

A cura di Giulia Barge

Tempo– Matteo Bocelli

Chiama l’estate Matteo Bocelli con questo singolo. Si apre con una musica che avremmo potuto sentire in un saloon del far west, ma poi si mischia all’elettronica e a un testo semplice, un misto di inglese e italiano, spesso ripetitivo, ma molto orecchiabile. “Tempo è uno dei cinque singoli pubblicati sino ad ora, una scalata che porterà nel 2023 all’uscita del tanto atteso album.
Questa estate scuramente sentiremo canticchiare per le strade una frase semplice e orecchiabile, “Give me your tempo”.
28/30

Yo Yo – Mika

Su una musica disco, scivola un testo che parla d’amore. Il nuovo singolo di Mika si apre alla possibilità di accettare una situazione amorosa disastrosa con un “What will be, Will be”, non è di certo un richiamo alla compostezza del “Che sarà sarà” della romantica Doris Day, piuttosto la voglia di estraniarsi da una situazione per non pensare al dolore. Questo singolo, che Mika ha già cantato sul palco dell’Eurovision Song Contest, sarà sicuramente la punta di diamante nel prossimo tour.
29/30

You and I – SYML feat Charlotte Lawrence

Una ballad che esprime sentimenti semplici, parlando del coraggio di starsi accanto nonostante le avversità della vita quotidiana e della capacità di accettarsi per ciò che si è. SYML ( “semplice” in gallese) è il nome d’arte di Brian Fennel, che nelle sue canzoni parla di sentimenti forti, attingendo direttamente dalla sua vita personale. La voce leggera di Charlotte Lawrence completa il quadro e da un’idea di universalità al testo e che rende maggiormente piacevole l’ascolto.
29/30

No stress– Marco Mengoni

“Fai come se stanotte fosse l’ultima” è il consiglio che ci dà Marco Mengoni con il suo nuovo singolo. Un brano che invita l’ascoltatore a distaccarsi dalla frenesia quotidiana creandosi un proprio rituale per allontanarsi dallo stress.
Una musica di quelle che si ha voglia di sentire davanti al semaforo, di cui non ci si stanca e che si fa canticchiare con distrazione.
27/30

La recette– Slimane

A seguito del grande successo dell’ultimo album Versus in collaborazione con Vitaa, il cantante francese Slimane decide di cimentarsi in un nuovo singolo, un piccolo regalo prima dell’uscita del nuovo album prevista per il prossimo anno. Il testo riporta le parole di un amante che non riesce a rassegnarsi ad un amore giunto al termine. La musica risulta semplice e molto ripetitiva, ma funzionale nel sostenere la grande quantità di parole che essendo in francese godono già di una loro personale musicalità.
27/30

A cura di Milena Sanfilippo

Immagine in evidenza: https://www.instagram.com/maneskinofficial/

MUSIDAMS CONSIGLIA: I 10 MIGLIORI SINGOLI DI APRILE

Dieci proposte d’ascolto tra i migliori singoli usciti nel mese di aprile, secondo Musidams.

Briciole – Ginevra

Con questo singolo Ginevra si riconferma tra le artiste più interessanti della nuova scena musicale italiana. Il contrasto tra il giro di chitarra grezzo ma accogliente e la base trascinante accompagnano perfettamente un testo che descrive la sensazione di perdersi all’interno di una relazione. Attenzione: l’ascolto del brano può creare dipendenza.   
28/30

More Love – Moderat

A seguito di un periodo di pausa durato quasi cinque anni, i Moderat sono tornati in grande stile per la gioia di tutti noi. Dopo l’annuncio del quarto album previsto per il 13 maggio 2022, il gruppo ha allietato questo mese i suoi fan con il terzo singolo estratto dal loro ultimo progetto. Un inno alla vita in chiave pop/sperimentale come solo i Moderat sanno fare.
29/30

Free In The Knowledge – The Smile

L’inconfondibile voce eterea di Thom Yorke viene supportata da un tappeto sonoro e un’orchestrazione in pieno stile Jonny Greenwood. Si tratta di un brano eseguito in live da Thom qualche mese addietro, arrangiato e presentato in versione studio in occasione dell’album in uscita del gruppo. Chi dice di non essersi commosso all’ascolto probabilmente mente.
29/30

Considerando – Fuera, BLUEM

Le sonorità del flamenco si sposano con versi malinconici in un pezzo che comincia a farci sentire il profumo dell’estate in questo aprile uggioso. Da tenere d’occhio, potremmo sentirlo in radio nelle prossime settimane.
26/30

Bad Life – Sigrid, Bring Me The Orizon

Una ballad di cui forse avevamo bisogno in questo periodo di confusione e sconforto generale. Sigrid e Oliver ci ricordano che non sarà sempre così. In fondo, come cantano nel ritornello, «è solo una brutta giornata, non una brutta vita».
26/30   

A cura di Alessandra Mariani

Zick Zack – Rammstein

Secondo singolo che anticipa il nuovo album Zeit, il brano è l’opposto della title-track uscita a marzo: se quest’ultima è lenta e magniloquente, “Zick Zack” si presenta come la classica fusione tra disco e metal tanto cara al gruppo tedesco. Spicca il ritornello, dove la voce profonda e sardonica di Till Lindemann si alterna a un synth che ricorda “Funkytown” dei Lipps Inc. A contornare il tutto, un testo (e anche un video) grottesco che si prende gioco della chirurgia plastica.
27/30

Conspiranoia – Primus

Mentre girano il mondo suonando A Farewell to Kings dei Rush, i Primus si fanno prendere dal loro lato più progressive, pubblicando un brano di 11 minuti, infuso di Pink Floyd, Yes, King Crimson, e la loro estetica weird. “Conspiranoia”, come accade spesso nelle loro canzoni, è una parata di personaggi bislacchi che questa volta si fanno profeti dalle paranoie cospirazioniste, finendo per isolarsi dalla società o all’ospedale. È una satira evidentissima, scandita da groove tra lo psichedelico e il forsennato.
27/30

Chaser – KORDA

Dalle atmosfere tetre e malinconiche dei Katatonia, il vocalist Jonas Renske si unisce a Joakim Karlsson e Anders Eriksson, dando vita al side project KORDA. “Chaser” è il loro terzo singolo, un brano di synth pop cadenzato, dove la voce appassionata di Renske si sposa perfettamente all’arrangiamento elettronico ed energico della strumentazione.
28/30

Free – Florence + The Machine

Quarto singolo che anticipa Dance Fever, Florence + The Machine sprigionano un’energia accattivante. La voce di Florence Welch narra di un’oppressione interiore che viene sconfitta dall’atto più liberatorio che c’è: la danza. Il brano si fa, così, coerente con il titolo del disco da cui è tratto, e con l’ossessione di Welch per la choreomania e il linguaggio del corpo. Piacevolissima la distorsione presente nel brano, che gli dà una marcia elettrica in più.
28/30

Nightingale – Haken

Il sestetto britannico degli Haken torna alle atmosfere jazz dopo le prove aggressive di Vector e Virus. Complice l’entrata nel gruppo di Peter Jones a sostituzione di Diego Tejeida alle tastiere, “Nightingale” non si dimentica delle chitarre a otto corde, ma le accompagna con intuizioni melodiche e ritmiche molto più mature rispetto ai dischi precedenti. Con un testo ispirato alla fiaba “L’usignolo” di Hans Christian Andersen, il brano si afferma come un ascolto intrigante, divertente e imprevedibile, rendendo l’attesa del loro settimo album molto sentita.
29/30

A cura di Mattia Caporrella

PASQUETTA CON MUSIDAMS: LA NOSTRA TOP 20

È un fatto universalmente riconosciuto che la festa più attesa dopo Capodanno sia quella di Pasquetta, da sempre simbolo dell’inizio della primavera e di spensieratezza. Noi di MUSIDAMS abbiamo perciò deciso di creare una playlist che rappresentasse appieno questo spirito. Non preoccupatevi: ce n’è per tutti i gusti.

Sweetest Pie – Megan Thee Stallion e Dua Lipa

Megan, la rapper rivelazione del 2021, incontra la reginetta del pop Dua Lipa. Dopo aver entrambe pubblicato numerosi successi, le due artiste hanno deciso di unire le forze per regalarci un brano che certamente vi farà cantare e ballare. Ottimo per dare un pizzico di girl power alla festa.

Neon Peach – Snoh Aalegra feat. Tyler The Creator

Tyler è il compagno perfetto per qualsiasi tipo di festa. Snoh è la ragazza pacata che aspetta queste occasioni per dare il meglio di sé. Un ottimo brano per accompagnare le numerose attività all’aria aperta. Altamente consigliato se nella vostra pasquetta non deve mancare un pizzico di rap.

10% – Kaytranada feat Kali Uchis

Kali Uchis non ha sicuramente bisogno di presentazioni, mentre Kaytranada è ancora un po’ sconosciuto qui in Italia, quindi consigliamo fermamente di ascoltare Booba (album da cui è stato preso questo brano). La collaborazione tra il dj/producer canadese e la cantante statunitense regala un pezzo che vi farà sicuramente alzare dalla sedia.

Charmander – Aminé

Scelta un po’ strana dato il testo molto personale, ma era impossibile non inserirla. Un brano musicalmente allegro, che sin dal primo ascolto porta a ballare in modo frenetico. Ottimo per digerire.

On My Mind – Jorja Smith x Preditah

Una delle canzoni più famose di Jorja, che vede la collaborazione con il producer Preditah. Ne viene fuori un brano adattabile a qualsiasi situazione, dal controllo brace al momento di relax. Ideale se siete amanti delle belle voci.

A cura di Erika Musarò

Ouverture, da Il Barbiere di Siviglia – G. Rossini

Se Gioacchino Rossini fosse nato ai giorni nostri sarebbe stato sicuramente un grandissimo estimatore delle grigliate di Pasquetta. Nelle quali, tra l’altro, i factotum e la musica felice sono sempre ben accetti.

Celtic Concerto, I. Jig a Jig – C. Finch

Il Celtic Concerto di Catrin Finch è la colonna sonora ideale per Pasquette intime e allegre, trascorse tra chiacchiere e giochi da tavolo: l’arpa e l’orchestra d’archi, assieme al ritmo brioso del primo movimento, vi assicureranno un’atmosfera serena e distesa.

Frühlingsglaube – F. Schubert

Un altro grande appassionato di feste e divertimenti era Franz Schubert: infatti le sue “schubertiadi”, antesignane ottocentesche delle jam session, sono passate alla storia. Questo è il suo modo di salutare i colori e l’aria di novità che l’arrivo della primavera porta con sé.


 Royal Fireworks Music Suite, 1. Ouverture – G. F. Handel

Nell’aprile 1749 è stata eseguita per la prima volta la Suite per i reali fuochi d’artificio di Georg Friedrich Handel. Il ciclo di musiche è stato composto per essere eseguito all’aperto e per attirare una grande massa di gente: perfetto dunque per le feste più grandi e rumorose.

Venite pure avanti, da Don Giovanni – W. A. Mozart

Come non lasciarsi emozionare dal brindisi del protagonista del Don Giovanni mozartiano, quando a fine I atto esclama «Viva la libertà»? Che sia con un bicchiere di vino o di spritz, dopo questi due anni e mezzo di pandemia e lockdown a mesi alterni, una bevuta allegra e in compagnia ce la meritiamo proprio tutti.

A cura di Carlotta Rubatto

È sempre bello – Coez

«Oggi voglio andare al mare/anche se non è bello». Con questo brano Coez rappresenta appieno la voglia di rilassarsi e passare una giornata all’aperto insieme agli amici anche quando il meteo non è dalla tua parte, e si sa che a Pasquetta non lo sarà mai.

I Will Survive – Gloria Gaynor

Perché il momento karaoke ubriaco arriva, e questo è un must a cui non si può rinunciare. Una birra in più va a quelli che lo urlano a squarciagola contro l’ex che li ha appena lasciati. Sicuramente molto appagante.

 Guacamole – Evandro

Un brano fresco e leggero per una giornata senza pensieri, all’insegna delle risate e della compagnia reciproca. La voce di Evandro è perfetta per accompagnare i momenti di spensieratezza.

Baby Goddamn – Tananai

Di solito insieme al karaoke ubriaco arrivano anche i balletti imbarazzanti, e questa canzone è la perfetta colonna sonora per improvvisare una gara di break dance in stile Step Up. Cercate solo di non farvi male.

Duecentomila ore – Ana Mena

Pasquetta bisogna godersela, e anche se Ana Mena a Sanremo è stata un flop, Ana Mena che accompagna le grigliate è sempre la scelta migliore. Chi dice il contrario fa parte della peggior specie di negazionista.

A cura di Ramona Bustiuc

Empty TankardTankard

Lo scanzonato trash metal tedesco ad alta gradazione alcolica di questo quartetto festaiolo non può mancare assolutamente in una colonna sonora a tema grigliata. In alto i boccali e che la festa cominci!

 Rebellion (The Clans Are Marching) – Grave Digger

I Grave Digger, con i loro riff quadrati e i cori da stadio studiati ad arte, rappresentano al meglio lo spirito goliardico da “birra e salsicce”. Giusto il tempo che gli abbondanti trigliceridi post-pasto entrino in circolo e vi ritroverete a cantare il ritornello a squarciagola.

18 & Life Skid Row 

Questa power ballad è un vero classico generazionale. Romantica ed elegante nella sua melodia portante, ma anche graffiante quanto basta grazie alla potentissima voce di Sebastian Bach in stato di grazia, questo è un lento adatto a tutte le occasioni.

The Art of Partying Municipal Waste 

Crossover thrash a rotta di collo che non si prende troppo sul serio e punta tutto sull’ironia, l’umorismo goliardico, sull’horror di serie z, pizze surgelate e birre da discount.

Zick ZackRammstein 

Classico brano squadrato e dalla ritmica tellurica in piena continuità con il trademark della band. Tutto molto divertente, catchy e ballabile, ma il video e il testo non risparmiano un tagliente sarcasmo nei confronti della chirurgia estetica e di chi ne fa abuso divenendo nel tempo un mostro di silicone e botulino.

A cura di Stefano Paparesta

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I 10 MIGLIORI SINGOLI DI MARZO

I dieci singoli migliori usciti nel mese di marzo, secondo Musidams.

SO CHI SEI – bnkr44
Con questo nuovo singolo i bnkr44 si confermano una realtà interessante da tenere sott’occhio. Convincenti e travolgenti in questo brano che sa di estate. Il ritornello entra in testa dopo pochi ascolti.
27/30

Skrting On The Surface
– The Smile
La telecaster di Jonny Greenwood, la voce spettrale di Thom Yorke e la batteria jazz di Tom Skinner ci fanno fare un viaggio in una galassia lontana, fatta di bellezza e suoni sospesi. Un brano originariamente dei Radiohead, riadattato e registrato dalla nuova band in questa nuova e convincente versione.
28/30

Tra chi fugge e chi resta – Giorgieness
La delicatezza e la forza di Giorgieness emergono in questo brano come due poli opposti che si attraggono. «Era giusto sbagliare» è diventato il nostro nuovo mantra.
27/30

maybe
– Machine Gun Kelly (feat. Bring Me The Horizon)
Un brano che mostra come Machine Gun Kelly e Oliver Sykes abbiano macinato ascolti su ascolti di “All The Small Things” dei blink-182. L’inizio soft si scatena in un ritmo che spettina e fa venire voglia di ballare (possibilmente ad un live).
25/30

Poster Child – Red Hot Chili Peppers
Signore e signori, John Frusciante è tornato e noi non potremmo esserne più felici. In attesa di Unlimited Love il gruppo rock ha presentato questo travolgente brano funky, dimostrando di saperci ancora fare. Adesso, però, i fans si aspettano dei pezzi più “cattivi” e degli assoli trascinanti.
26/30

A cura di Martina Caratozzolo

100 Uomini – Paky
Genny Savastano incontra la drill. Paky, invece, cestina l’autotune e con un doppio carpiato e un dito medio alla scena trap, confeziona una delle poche uscite interessanti a spezzare il vuoto cosmico post-Sanremo. Da ascoltare insieme al resto dell’album, Salvatore.
27/30

Privilegio raro
– Tutti Fenomeni
Pezzo ben costruito, articolato ma per niente ostico. Una valanga di citazioni pop, tra una marcia funebre di tradizione colta e un raffinatissimo “Gingerbread Man” dei Residents. Tutti Fenomeni è una garanzia.
28/30

Passerà – Gianni Bismark feat. Franco126
Il periodo storico è già tragico così, ci si mettono anche Gianni Bismark e Franco126, tra le voci più malinconiche e farcite di spleen cosmico degli ultimi dieci anni. L’opaca cartolina di una Roma notturna e solitaria per raccontare ragazzini mai cresciuti e amori finiti malissimo. Forse l’indie non è poi del tutto morto.
29/30

Fiori morti
– Psicologi
Un incoraggiamento per gli Psicologi, che sembrano aver perso la verve e il graffio iniziale già da un pezzo. Un po’ come in una prima serata su Canale 5, non sai bene cosa stia succedendo di sbagliato, ma vuoi comunque vedere come va a finire. Interessante osservare l’evoluzione di Drast e Kaneki, ma in fondo in fondo, tutti speriamo tornino a soffrire in chitarre acustiche arpeggiate.
25/30

Trip
– Yung Lean
Un trip di acidi pagati un po’ troppo poco, come solo Yung Lean sa fare.
27/30

A cura di Clarissa Missarelli

6 album per iniziare Bene il 2022

Il 2022 è arrivato e con esso anche gennaio, il mese che non passa mai. Ecco perché abbiamo pensato di cominciare quest’anno suggerendovi sei album che vi permetteranno di partire con il piede giusto, nella speranza di vivere qualche concerto in più e qualche pandemia in meno.

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Iron Maiden – Senjutsu

L’heavy metal è il genere musicale, che per sua natura intrinseca, vive grazie alla fusione di tre elementi irrinunciabili: 1) la potenza e l’orecchiabilità del riff, che deve essere incisivo e pesante al punto giusto seppur relativamente semplice da memorizzare; 2) sulla cantabilità delle linee vocali e l’interpretazione del cantante; 3) sui ritmi sostenuti e possibilmente veloci delle ritmiche al fine di donare impeto e irruenza alla musica. 

Ecco, ora prendete questi tre aspetti e metteteli da parte, anzi dimenticateli proprio. Senjutsu infatti non è nulla di tutto questo per nessuno degli ottanta, pachidermici, minuti nei quali si dilunga, indugiando oltremodo su una formula di scrittura sempre più scricchiolante e traballante, nonché conferma di una tendenza ad una certa ripetitività di fondo che gli Iron Maiden si portano dietro almeno dai tempi di A Matter of Life and Death.Prevalgono infatti tempi perlopiù lenti e dilatati seguiti a ruota da un riffing a tre chitarre che mai come prima d’ora in questo evitano di proporre riff ed armonizzazioni vincenti e concise – aspetto in cui la band inglese era assolutamente maestra – prediligendo al contrario lunghe sezioni arpeggiate a inizio brano facenti da preludio ai crescendo d’intensità in ostinato. Buona parte dei pezzi contenuti in Senjutsu procede col pilota automatico reiterando questa modalità di scrittura in una continua ed impercettibile variazione sul tema che si ripete all’infinito, giocando di tanto in tanto la carta dell’autocitazione con evidenti rimandi a Dance of Death, Somewhere in Time, Virtual XI Seventh Son of a Seventh Son. Detta così sembrerebbe l’ennesimo, conclamato caso di album riciclato ed effettivamente la sensazione di deja-vù fa capolino qua e là durante l’ascolto.

Eppure, nonostante i difetti, i conti non tornano. Troppo semplice bollare Senjutsu come l’ennesimo delirio pseudo progressive ridondante di Steve Harris bocciando tutto senza appello. Infatti questo doppio album, esattamente come per il precedente The Book of Souls, tende a crescere esponenzialmente con gli ascolti differenziandosi però da quest’ultimo per il fatto che i pezzi nel complesso iniziano a decollare nel momento in cui si tengono in considerazione due aspetti. Il primo è immaginare le stesse canzoni eseguite dal vivo, nell’habitat naturale degli Iron Maiden, là dove i sei ultrasessantenni vincono per manifesta superiorità nel saper far scatenare con le loro melodie folle oceaniche. Senjutsu è infatti pieno zeppo di questi ammiccamenti melodici, che però vanno decifrati rispetto ai classici a presa rapida alla The Trooper. Il secondo aspetto focale è senza dubbio la volontà di mettersi in gioco da parte dei Maiden seppur in una veste più matura e decisamente meno irruenta rispetto ai tempi d’oro degli anni ottanta. Bruce Dickinson ad esempio si è egregiamente reinventato sfruttando al meglio l’espressività del proprio timbro medio basso, evitando di affaticarsi inutilmente con gli acuti come in The Book of Souls e, allo stesso tempo a livello strumentale la band si è definitivamente assestata sui mid tempos dall’atmosfera epica, ormai conscia del fatto di non poter caricare a testa bassa.  I pezzi migliori, se proprio si volesse procedere con un ascolto a campione, sono Lost in a Lost Word, Days of a Future Past, l’elegantissima ed emozionante Darkest Hour, Death of the Celts, Hell on Hearth. Nel complesso dunque ci si può ritenere soddisfatti, premettendo però che bisogna approcciarsi a questi Iron Maiden con cognizione di causa.