Tutti gli articoli di Claudia Meli

Alessio Bondì e la sua “Fiesta Nivura” all’Off Topic

Con tamburi e tamburelli siciliani Alessio Bondì fa il suo ingresso all’Off Topic, attraversando il pubblico per arrivare sul palco e dare inizio a quello che si è rivelato essere un viaggio nella tradizione sicula. È così che il cantautore palermitano classe ’88 dà inizio al concerto che presenta il suo ultimo album Runnegghiè: opera che sintetizza la ricerca di Bondì, insieme al produttore Fabio Rizzo, sul folklore della sua isola.

Il lavoro sui ritmi della tradizione viene esplicitato in primis dalla strumentazione utilizzata, soprattutto per la presenza di  una chitarra a dieci corde e di una batteria “scomposta”, che mette insieme elementi moderni – come un pad elettronico – e percussioni “inventate” e ricavate da materiali poveri. Ciò che rimane una costante della musica di Bondì è invece l’utilizzo del dialetto, fattore identitario che non lo abbandona neanche nelle interazioni con il pubblico. Forse richiamare l’attenzione del pubblico usando il palermitano incute più timore? Risulta più autorevole? Ottima scelta comunque.

Tornando al nostro viaggio, possiamo trovare momenti più allegri e di festa che si contrappongono ovviamente a momenti più riflessivi. Brani come “Satarè”, “Santa Malatia”, “Wild rosalia” o “Vucciria” hanno la potenza di trasformare l’Off topic nelle strade di Palermo e portare tutti, sia i grandi che i bambini presenti, a ballare e a saltare in mezzo a quella che diventa Piazza Sant’Anna. Da questi momenti di divertimento e spensieratezza, si passa ad una dimensione di raccoglimento quasi rituale, con il solo accompagnamento della chitarra acustica e a volte di un sintetizzatore vocale. Da “Taddarita” a “Cascino”, brani che fanno riferimento a storie e filastrocche della tradizione, passando anche da pezzi più vecchi come “Rimmillu ru’ voti” e “200 voti” si crea un momento di grande emotività.

Il concerto si conclude poi nello stesso modo in cui è iniziato: Bondì insieme agli altri componenti della band – Fabio Rizzo alla chitarra, Donato Di trapani alla tastiera e Carmelo Graceffa alle percussioni- attraversa, con tamburi e tamburelli siciliani, il parterre fino ad arrivare alla regia dei fonici. Questa volta però a cantare «semu na cosa sula» («siamo una cosa sola», per i nordici più incalliti) si è tutti, perché quello che questo concerto e che Alessio Bondì sono riusciti a fare è stato proprio di unire, a prescindere dalla provenienza.
Nessuna bandiera linguistica in questo rituale di appartenenza.

A cura di Claudia Meli