Post Nebbia, psych-rock alla portata di tutti

I Post Nebbia, che stanno acquisendo sempre più importanza nella scena contemporanea italiana, ci hanno regalato una serata emozionante all’Hiroshima Mon Amour di Torino il 30 gennaio 2025.

Ad aprire il concerto Gaia Morelli, che sale sul palco in duo. Unica pecca, forse, è stata quella di non presentare sé stessa al pubblico, lasciandolo un po’ confuso, non comprendendo chi si stesse esibendo.

Nonostante le sonorità indie, adatte alla Gen-Z, forse Gaia non è stata in grado di scaldare il pubblico al meglio, lasciandolo in un’atmosfera vagamente spenta. 

Dopo una breve pausa, entrano in scena, con visual evocative e distopiche, i tanto attesi Post Nebbia, accolti calorosamente. Cominciano con i brani del loro nuovo album, Pista Nera, nell’ordine in cui si presentano nel disco. I loro suoni, che li rendono eredi italiani di Tame Impala (one man band rock-psichedelica australiana), sono in grado di immergere i propri fan in un bagno psichedelico, surreale e visionario, facendo rivivere un sogno di un’infanzia anni 2000.

Un breve problema tecnico alla batteria fa interrompere per poco la loro esibizione, la quale riprende con un animato coro dei fan, che motivano il batterista, con complimenti e fischi. Simpatico l’intervento del cantante, che richiede un pacco di fazzoletti al pubblico per soffiarsi il naso. Inaspettati i poghi che partono su molteplici canzoni, ma apprezzatissimi, poiché manifestazione di un senso di appartenenza a questo genere musicale.

Una volta conclusi i pezzi della loro ultima uscita, abbracciano simbolicamente il pubblico, riportandoci in un safe-place, con “Cuore Semplice”: brano che trascina in un viaggio etereo. 

Ogni elemento di questo live sembra alterare l’ordine spazio-tempo, permettendo di buttarsi a capofitto nell’esperienza e nella vibe della band, che spero Torino potrà ri-accogliere presto.

A cura di Benedetta Vergnano

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