TORINO JAZZ FESTIVAL 2023

Presentati i main events dell’XI edizione

Dopo cinque anni, il Torino Jazz Festival torna sotto la direzione artistica di Stefano Zenni, uno dei massimi esponenti italiani della divulgazione jazzistica. È proprio per questo che si respira una certa curiosità nella sala del Municipio di Torino dove il 3 marzo alle 11.00 è prevista la conferenza.

Dopo i vari ringraziamenti, Zenni freme dalla voglia di raccontare cosa il Festival abbia in serbo per la città. Dopo il teaser preparato per l’occasione, il direttore può finalmente raccontare il programma del Festival, che avrà luogo dal 22 al 30 aprile, facendo notare che non è un caso che l’ultima data corrisponda alla Giornata Internazionale del Jazz promossa dall’UNESCO.

Avendo già così creato abbastanza hype, il direttore artistico comincia a descrivere gli appuntamenti principali a partire dal primo giorno con Peppe Servillo, già noto cantante ma presente per l’occasione in qualità di attore,  che leggerà alcuni estratti di un libro considerato un classico della narrativa jazz, Natura morta con custodia di sax, una raccolta di racconti scritta da Geoff Dyer; per questo evento Servillo sarà accompagnato da una band creata ad hoc e chiamata TJF All Stars, comprendente musicisti importanti quali Flavio Boltro (tr), Dado Moroni (p) e Ares Tavolazzi (db), accompagnati dai jazzisti di casa Emanuele Cisi (sax t.)e Enzo Zirilli (dr).

Il giorno dopo, domenica 23 aprile, dopo un pomeriggio alle OGR con Cristina Zavalloni insieme all’Orchestra del Conservatorio di Torino, ad omaggiare la visionaria Laura Betti tra musica e cinema, ci sarà il grande evento che gli amanti del jazz classico non potranno perdere: il Kenny Barron Trio, una leggenda vivente che festeggerà con la città di Torino il suo 80° compleanno.

Il Festival, diffuso su più location, vedrà la compresenza di eventi dove vecchie e nuove generazioni di musicisti si alterneranno sui palchi del territorio torinese, dal jazz più mainstream fino alle nuove frontiere della musica avanguardistica, passando per la musica africana, dando anche la possibilità a musicisti che, a detta di Zenni, ingiustamente non hanno avuto il giusto risalto. Ricco di produzioni originali, il programma ospiterà nomi di spicco come Federica Michisanti e Louis Sclavis, Hamid Drake, Francesco Diodati, Furio Di Castri, Craig Taborn, Eva Risser e molti altri.  

Chiude il Festival una giornata-evento al Lingotto che Zenni chiama scherzosamente il «Bollani Day», che vede un doppio appuntamento con Stefano Bollani, grande pianista italiano riconosciuto a livello europeo e internazionale, che suonerà con il suo Danish Trio – unica data in tutto il 2023 – per poi concludere la giornata con il suo Piano Solo, spettacolo dettato dall’imprevedibilità del musicista alle prese con l’improvvisazione.

A completare la varietà di ascolti ci saranno numerosi format che organizzeranno il programma “collaterale”: concerti con il Jazz Cl(h)ub, format già presente nelle altre edizioni, dove quest’anno quindici club presenteranno la loro programmazione; con il Jazz Blitz la musica andrà anche nei luoghi di assistenza e accoglienza; il ciclo di incontri e conferenze con i Jazz Talks; e ancora con Jam Session e proiezioni di film.

Alla sua undicesima edizione, il TJF sembra riportare Torino agli antichi splendori di quando era la «Città del Jazz», luogo dove non solo scorre la storia del jazz ma anche culla dell’avanguardia che guarda al futuro.

Il programma completo del Festival è disponibile al link: http://www.torinojazzfestival.it/concerti-2023/

A cura di Luca Lops

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