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TOdays Festival: DAY ONE

Da nove anni, a fine agosto, Torino ha un’energia diversa. L’energia di chi, affidandosi con fiducia alle scelte della direzione artistica, decide di vivere tre giornate all’insegna della musica al TOdays Festival. Un pubblico di fedelissimi che si ritrova di edizione in edizione nella periferia nord della città per godere di una line-up composta per lo più da nomi internazionali e lontani dai circuiti maistream.

Nel torrido pomeriggio di venerdì 25 agosto migliaia di persone hanno gremito l’open space di sPAZIO211 per la prima delle tre giornate di festival. Il caldo non ha frenato l’entusiasmo di un pubblico eterogeneo accorso da svariate parti d’Italia e dall’estero per una line-up per tutti i gusti. I King Hannah, Les Savy Fav, i Warhaus e i Wilco hanno dato il via alla prima delle tre serate di musica. Con una puntualità quasi svizzera i King Hannah sono i primi artisti a salire sul palco. Il duo di Liverpool composto da Hannah Merrick e Craig Whittle ha scaldato l’atmosfera portando live l’album d’esordio I’m Not Sorry, I Was Just Being Me uscito nel 2022. La loro prima volta a Torino e in Italia ha lasciato il segno: il loro sound dream pop ha trasportato gli spettatori in un’atmosfera onirica e fluttuante. I loro punti di forza sono i bassi profondi e la voce magnetica e sensuale di Hannah Merrick, capace di tenere incollato il pubblico. C’è spazio anche per una cover di “State Trooper” di Bruce Springsteen, ovviamente riarrangiata nel loro stile.

I King Hannah (credits foto: Martina Caratozzolo)

Breve pausa per poi riprendere con una band dalla personalità alquanto frizzante. Les Savy Fav salgono sul palco e lo show del frontman Tim Harrington ha inizio. Statunitense di nascita, vichingo d’aspetto, Harrington si presenta con la barba tinta d’arancione per l’occasione. L’impatto visivo era già di per sé considerevole, ma ciò che segue lo sarà ancora di più. Il frontman, munito di microfono con cavo lungo una ventina di metri, lascia il palco per confondersi tra il pubblico, creando dei simpatici siparietti con chiunque gli si presenti davanti – fotografi compresi – ma continuando ad intonare i brani con un cantato sporco di ascendenze hardcore. Un vero e proprio show, al limite tra il comico e il grottesco dato che il frontman resta in boxer, ma che diverte e anima gli spettatori. La musica della band di Brooklin, però, passa in secondo piano dato che il tutto risulta tutto un po’ caotico. Di primo acchito le sonorità dei Les Savy Fauv si potrebbero ricondurre a quelle dei Pixies e dei Fugazi. Non ci sono vie di mezze, musicalmente o li ami o li odi (con molto affetto anche in quest’ultimo caso dato i personaggi).

Tim Harrington di Les Savy Fauv (credits foto: Martina Caratozzolo)

Il momento strappacuore si ha con i Warhaus, band belga capitanata da Maarten Devoldere, che con la sua altra band, i Balthazar, era già passato dal TOdays nel 2019. In quest’edizione, però, è tornato con tanti cambiamenti alle spalle: un nuovo album e, soprattutto, il cuore spezzato. Ebbene, sì, l’ultimo disco Ha Ha Hearbreaker nasce da una cocente delusione amorosa del frontman, che per esorcizzare il dolore ha deciso di scrivere l’intero album in una stanza d’hotel a Palermo, lontano dai riflettori. Il risultato sono dieci brani convincenti, dove si passa dalla sofferenza all’accettazione, che live hanno il potere di emozionare, complice anche l’interpretazione sentita e sensuale di Devoldere. “Love’s stranger”, probabilmente il brano più conosciuto della band, fa muovere il bacino al pubblico, che successivamente si lancia nell’intonare all’unisono la melodia di “Open Window”, dopo che la band l’ha a lungo suonata nella parte strumentale finale.

I Warhaus (credits foto: Martina Caratozzolo)

A chiudere la prima serata ci hanno pensato gli headliner: i Wilco. La band statunitense in attivo dal 1994 ha suonato a Torino nel giorno del cinquantaseiesimo compleanno del suo leader Jeff Tweedy. C’è chi usa una scenografia vistosa per ampliare l’impatto della performance, e c’è chi, punta tutto sulle canzoni, sul suono, senza troppe parole o fronzoli. I Wilco fanno esattamente questo: suonano. E lo fanno molto bene. Dopo essersi allontanati dalla pesante etichetta country che limitava agli esordi la complessità del loro sound, i Wilco sono tornati nel 2022 con un album dal titolo quasi ironico: Cruel Country, ad indicare ironicamente la loro vena country ritrovata, vedasi il brano “Falling Apart (Right Now)”. A sPAZIO211 fila tutto liscio, ma forse addirittura un po’ troppo. La scaletta risulta a tratti piatta e senza momenti di picco emotivo. Una sensazione condivisa da chi, però, non ha macinato ascolti su ascolti della loro discografia. Al contrario, chi è in confidenza con la loro musica non può che aver apprezzato l’abbondante ora di concerto, perché i Wilco sono esattamente questo: un sound piacevole, perfetto per i momenti chill o per i viaggi in macchina. “California Stars” ha trascinato il pubblico negli US, nonostante fossimo a Torino e “Evicted”, il nuovo singolo che anticipa l’uscita a settembre del nuovo album Cousin, ha convinto il pubblico.

I Wilco (credits foto: Martina Caratozzolo)

Sulla via di casa i fan si scambiano pareri e sensazioni, fanno una personale classifica di gradimento degli artisti ascoltati o semplicemente si godono in silenzio le emozioni lasciate dalle cinque ore abbondanti di musica. I riflettori si spengono momentaneamente alla fine della prima serata, in attesa di ascoltare le band della seconda e farsi ancora una volta coinvolgere dalle loro sonorità.

A cura di Martina Caratozzolo