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Venerus è una scatola di cioccolatini e al Flowers Festival se n’è assaggiato qualcuno

Venerus è una di quelle scatole di cioccolatini con i gusti assortiti e le combinazioni più improbabili. “Istruzioni”, per esempio − brano d’apertura dell’album Il Segreto − il 3 luglio al Flowers Festival è un cioccolatino fondente (80%) con ripieno all’ananas e cocco. La canzone, come il cioccolato fondente, ha la capacità di farti piangere al primo accordo; ma è stata riarrangiata per l’occasine con una base hawaiana dalle vibes da cocktail nel cocco e ghirlanda di fiori. «Se dovete dichiaravi a qualcuno fatelo adesso», l’ha presentata così al pubblico un po’ stranito dalla (piacevole) dissonanza.

Nella stessa scatola anche il cioccolatino al latte: semplice, mai stucchevole e sempre apprezzato come “Sei acqua” − anche questa riarrangiata per l’occasione − pianoforte e voce. Lui, emozionato e con la voce spezzata sul finale, fa sì che il pubblico si chiuda in un abbraccio collettivo, perché in fin dei conti la canzone – che nella versione originale vede la collaborazione con Mace e Calibro 35 – fa sentire tutti gli ultimi romantici.  Poi la cover di “Vita spericolata”, il cioccolatino un po’ liquoroso, quello che rimane sempre alla fine, per gli amanti del genere o per i più temerari che pur di mangiare della cioccolata accettano di ingurgitare il liquidino amaro.  

foto di Alessia Sabetta

Una box alla tuttuigusti+1 che fa accettare la possibilità di un cioccolatino meno buono, perché l’esperienza di assaggio vale molto di più. Del resto, l’artista ha la capacità di coniugare tantissimi generi musicali spaziando dal R&B, al soul, al Jazz, per creare brani che, come pralinati ben fatti, sono paragonabili a dei gioiellini.

Cioccolatini a parte, Venerus, attualmente è tra le voci e penne più interessanti del panorama musicale italiano e ciò che lo contraddistingue è che incarna l’ideale di libertà.  

Sul palco non sembra essere incatenato da codici di comportamento particolari: semplicemente, stabilizzato sulla sua frequenza (cfr Resta qui), si lascia guidare dall’istinto, si muove in balli ondeggianti, si prende qualche istante per un sorso di whisky qua e là, ride mentre canta. Addirittura, interrompe il concerto per una cerimonia di incoronazione del tecnico di palco come principe di Torino. Cerimonia degna d’essere chiamata tale, con una corona (di fiori confezionata meticolosamente da lui stesso, ma sgualcita dopo essere rimasta conservata in tasca) e un’aura tra il sacro e l’onirico, che Buñuel a stento sarebbe riuscito a ricreare.In tutto ciò, il pubblico sembra non essere sorpreso perché da Venerus ci si potrebbe aspettare qualsiasi cosa e proprio per questo nessuno si fa domande, accettando tutto per come viene, perché Vinnie è libero e questo il suo pubblico lo sa.

foto di Alessia Sabetta

Quindi si: Venerus è una scatola di cioccolatini di cui non si può fare a meno, anche se ci sono gusti improbabili o c’è il rischio di incappare in quello che ti fa storcere il naso.  Ma si tratta pur sempre di (un buon) cioccolato ed è difficile non apprezzarlo.  

a cura di Alessia Sabetta