Al Teatro Regio continua il successo di anteprime per ragazzi under 30. Ancora una volta la sala è piena di giovani che vogliono avvicinarsi ad un mondo lontano da quello contemporaneo.
Il 16 novembre 2023 è andata in scena La Rondine, commedia lirica poco conosciuta del celebre Giacomo Puccini. La direzione dell’orchestra è stata affidata a Francesco Lanzillotta, direttore d’orchestra e attento esperto del panorama operistico italiano contemporaneo. Lanzillotta ha dimostrato la sua grande abilità, riuscendo a comunicare la forza di quest’opera, che si muove a ritmi di danza tipici dell’epoca pucciniana, tra cui il tango, il one-step e soprattutto il valzer. Quest’ultimo è centrale in tutta la rappresentazione e dona momenti di sensualità e passione.
Degna di nota è la regia di Pierre-Emmanuel Rousseau, che torna a Torino dopo l’inaugurazione della stagione scorsa. Il nuovo allestimento de La Rondine vuole essere un omaggio innanzitutto al Teatro Regio, ma anche agli anni Settanta francesi, anni di fermento successivi alle rivolte del Sessantotto. Rousseau ha collocato, quindi, l’azione in un anno ben preciso, il 1973, momento della riapertura del Teatro dopo la ricostruzione progettata dall’architetto Carlo Mollino, a seguito del tragico incendio del 1936.
Il primo atto si svolge in un loft minimalista dell’alta borghesia francese durante un after party. La scena è arredata con piccole sculture che fanno riferimento a Mollino, mentre i colori si concentrano sul nero e sull’oro, alimentando l’idea di ricchezza dei personaggi coinvolti. Nel secondo atto si viene catapultati in una grande festa proprio nel foyer del Teatro Regio, ben rappresentato in ogni dettaglio. Infine, nel terzo atto ci si ritrova in Costa Azzurra, evocata dallo sfondo celeste, simile al colore del mare e, soprattutto, dagli abiti indossati dai protagonisti: costumi da bagno e camicie leggere.
L’esibizione corale del secondo atto è stata sicuramente la più coinvolgente: sembrava davvero di partecipare, insieme ai protagonisti, ad un party anni Settanta. Il coro, istruito dal maestro Ulisse Trabacchin, si è ben inserito nella scena e i ballerini, su coreografie di Carmine de Amicis, si sono esibiti in danze tra cui il vogueing. In questo quadro, oltre alla scenografia, un altro omaggio al Regio: i costumi di scena sono stati presi in prestito direttamente dal magazzino della sartoria teatrale. La performance è stata accolta molto positivamente da tutto il pubblico in sala, il quale ha espresso il suo consenso con un lungo e caloroso applauso.
I cantanti sono emersi bene durante tutta la rappresentazione, senza mai essere sopraffatti dall’impianto scenografico. In particolare, la protagonista Magda, interpretata dal soprano di origine russa Olga Peretyatko, che grazie alle sue capacità e alla grande estensione vocale, è riuscita a rendere leggeri e piacevoli acuti, senza mai mostrare fatica.
Interessante la realizzazione del progetto Contrasti per questa serata. L’artista ospite è stato Marquis, giovane promettente che nell’ultimo anno ha collaborato alla composizione delle musiche per la colonna sonora della serie I leoni di Sicilia, tratta dall’omonimo romanzo di Stefania Auci. Come d’abitudine l’esibizione si è svolta nel Foyer del Toro, questa volta però non in conclusione della serata, ma come sottofondo durante gli intervalli, generando veri e propri “contrasti” all’atmosfera del teatro.
Credits: ufficio stampa Teatro Regio
Dunque, ancora una volta il Regio è riuscito a incuriosire e avvicinare un pubblico giovane, contestando una visione elitaria del teatro lirico.
A cura di Roberta Durazzi