La rinascita dopo la pandemia, i balletti di TikTok, la retorica un po’ anni ‘80 della canzone ballabile che nasconde un testo impegnato: così si presenta la 72° edizione del Festival di Sanremo. La conduzione artistica di Amadeus, che persevera e ci riprova per la terza volta, tenta di accontentare nonni e nipoti, tra vaghi ricordi di Dalla e autotune.
Achille Lauro – “Domenica”
Voglio una vita così, voglio una fine così… ah no. Tra cassa in quattro, ritornello ossessivo e collage di riferimenti pop, Lauro ci riprova con una “Rolls Royce 2 – La vendetta” al sapore di ostia e acquasantiera. Il sorriso da piccola canaglia funziona sempre e il pubblico è ai suoi piedi.
Voto: Déjà-Vu/30
Yuman – “Ora e qui”
Anche quest’anno la quota r’n’b a Sanremo è stata raggiunta. Vince chi riesce a distinguere il brano dalle altre produzione soul sanremesi degli ultimi anni.
Voto: 22/30
Noemi – “Ti amo non lo so dire”
Una bella hit radiofonica alla Noemi. Melodia costruita bene e orecchiabile, un ritornello liberatorio e radiofonico. Non spicca ma funziona benissimo così com’è.
Voto 27 / 30
Gianni Morandi – “Apri tutte le porte”
Esattamente quello che ci si aspetterebbe da Gianni Morandi: un bel twist anni ‘60, scanzonato, divertente e dannatamente orecchiabile. Lo zampino di Jovanotti c’è e si sente, ma non avrebbe potuto cantarla nessun altro.
Voto: 26 / 30
La rappresentante di lista – “Ciao ciao”
Un po’ Donatella Rettore, un po’ balletto di TikTok. Il ritornello lineare e che rimane in testa al primo ascolto c’è, la coreografia fatta e finita c’è, il testo vagamente impegnato su base uplifting a contrasto c’è, l’ombra inesorabile degli anni ‘80 pure. Cosa vuoi di più dalla vita?
Voto: Macarena/30
Michele Bravi – “Inverno dei fiori”
Michele Bravi è quel compagno di classe che tutti credono misterioso e raffinato perché è sempre in silenzio e ogni tanto sforna supercazzole filosofiche senza senso. Ma con degli outfit pazzeschi.
Voto: In che senso? /30
Massimo Ranieri – “Lettera al di là del mare”
Prendi un brano di dalliana memoria e prendi pure un Massimo Ranieri emozionatissimo e ispirato: quello che viene fuori è un cocktail che trasuda canzone italiana da tutti i pori. L’arrangiamento raffinato, in crescendo e una rassicurante lirica retrò completano il quadro e fanno commuovere le nonne d’Italia.
Voto: 28 / 30
Mahmood e Blanco – “Brividi”
Superfavoriti da pubblico e stampa, Blanco e Mahmood non sono forse il duo che Sanremo merita, ma indubbiamente quello di cui ha bisogno. Parlare di podio non è prematuro quando tra le mani si ha una hit del genere.
Voto: 27/30
Ana Mena – “Duecentomila ore”
Dopo Elettra Lamborghini nel 2020 e Gaia nel 2021, anche quest’anno ci siamo portati a casa la pischella un po’ regaettoneggiante, in una nuova e scoppiettante versione sagra dei sarmali di Bucarest.
Voto: era necessario?/30
Rkomi – “Insuperabile”
Outfit rubato dal camerino di Irama a parte, Rkomi si lascia alle spalle la scena rap italiana per tuffarsi in un pop-rock dal ritornello orecchiabile e qualche barra per accontentare i fan e i colleghi. Ed è subito Måneskin con l’autotune.
Voto: 25/30
Dargen D’Amico – “Dove si balla”
Ci ha pensato Dargen D’Amico a porre fine all’eterna dittatura degli anni ’80 con un brano dance che sembra uscito da una compilation delle migliori hit del 2000. Il mood da leggerezza post pandemia è il punto in più che gli garantirà un ottimo posto in classifica.
Voto 28/30
Giusy Ferreri – “Miele”
La dimostrazione lampante che il problema della produzione di Giusy Ferreri degli ultimi anni non erano i Boomdabash. Il brano ricorda un po’ quegli agghiaccianti remix electro-swing stile anni ‘20 che infestavano le classifiche nel 2010. Brrr.
Voto: erano meglio i Jalisse/30