Il secondo appuntamento della stagione 2019-2020 dei Concerti del Lingotto vede come protagonista della serata la Russian National Orchestra diretta da Kirill Karabits, direttore d’orchestra ucraino classe 1974. Il programma, interamente costruito da compositori di origine russa, viene trasmesso al pubblico torinese tramite due capolavori di Čajkovskij e Rimskij Korsakov. La prima parte del concerto, tenuto domenica 24 novembre, percorre un viaggio melodico tramite una delle più belle composizioni pianistiche di Čajkovskij: Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in si bemolle minore. Il solista della serata è Mikhail Pletnev fondatore e direttore artistico della Russian National Orchestra, ma anche un brillante e virtuosissimo pianista.
Il primo movimento si apre con l’attacco solenne delle trombe le quali porgono l’attenzione sulla potente entrata del pianoforte accompagnato dall’intera orchestra. L’intreccio iniziale si trasforma in un contrastante dialogo tra solista e orchestra che mette a confronto la potenza del pianoforte con la dolce melodia degli archi. Il pianoforte non solo presenta il tema, ma al tempo stesso lo amplia con elaborazioni che gradualmente danno vita a figurazioni di estremo virtuosismo. Un fiume di suoni che si sfoga in una potente cadenza pianistica, la quale incontra a metà strada l’orchestra concludendo cosi l’Allegro maestoso del primo tempo. L’Andantino del secondo tempo propone inizialmente una dolce melodia dei fiati la quale si alterna tra oboe e fagotti, sviluppando una sensazione di instabilità tipica delle prime composizioni del compositore russo. I vari duetti tra pianoforte e orchestra dimostrano la particolare affinità che Pletnev ha con la Russian National Orchestra, lui dirige attraverso il pianoforte e l’orchestra lo segue ciecamente in ogni sua nota. Tutto esplode nel terzo movimento: Allegro con fuoco, il tema danzante del pianoforte e l’intensità melodica in orchestra portano un crescendo naturale che si sviluppa passo dopo passo fino ad esplodere nel fortissimo del gran finale. I numerosi applausi del pubblico torinese portano Pletnev a ben due bis: Barcarole da Le stagioni op. 37 di Čajkovskij e Mazurka op. 67 n. 4 di Chopin.
Nella seconda parte del concerto la Russian National Orchestra ci presenta una della più famose suite orchestrali scritte da Nikolay Rimskij-Korsakov: Sheherazade! La suite sinfonica, op 35 fa parte del lavoro orchestrale ispirato alle Mille e una notte, nella quale Korsakov mostra un particolare interesse per l’oriente e per l’esotico. La storia narra del sultano Sahriar che ha giurato di far uccidere ciascuna delle sue mogli dopo che avrà trascorso la prima notte con lui, Sheherazade figlia del gran visir, stimola il suo interesse con i racconti che gli narra durante mille e una notte cosi il sultano rimanda l’esecuzione di giorno in giorno, finché lascia cadere il suo crudele proposito.
La suite inizia con dei potenti accordi dei fiati i quali lasciano immediatamente spazio all’assolo sensuale del primo violino nonché il tema di Sheherazade. Il mare e la nave di Sinbad, primo movimento della suite, presenta ritmi e melodie orientali che intrecciano i due temi principali attraverso dialoghi interni in orchestra. Nel secondo movimento: Il racconto del principe Kalender, il tema passa dal violino al fagotto il quale a tal volta lo passa all’oboe, un giro tematico che si espande subito dopo verso l’intera orchestra. Gli strumentisti della Russian National Orchestra seguono attentamente ogni movimento del loro direttore, il quale conduce maestosamente questo viaggio sonoro verso le giuste colorature esotiche che caratterizzano particolarmente questo brano. Il terzo movimento: Il giovane principe e la giovane principessa, inizia come un valzer leggero che affiora dagli archi e poi passa con naturalezza verso i fiati, un’atmosfera romantica che si riempie di sonorità esotiche e melodie cantabili. L’assolo del violino collega immediatamente al quarto ed ultimo movimento: Festa a Bagdad – Il mare – Naufragio della nave sulle rocce sormontate da un guerriero di bronzo, nel quale si alternano in orchestra il tema del sultano con il tema di Sheherazade. Kirill Karabits conduce l’intera orchestra in un’atmosfera passionale, piena di intrecci ritmici e sonorità danzanti, che coinvolgono anche il pubblico in sala. Una tempesta di suoni che si scioglie passo dopo passo chiudendo il suo percorso in un emozionante finale con l’assolo del violino. Il pubblico esplode in un fiume di applausi meritatissimi verso i protagonisti della serata, i quali ringraziano l’accoglienza torinese con un particolare bis: Valzer dalla Suite del balletto Le sette bellezze del compositore sovietico di origine azera Kara Karayev.