Building A New Society
L’edizione 2019 del Flowers Festival, che si svolgerà, a Collegno, dal prossimo 27 Giugno e che, anche quest’anno, offrirà una lunga serie di grandi nomi della musica del momento in quasi un mese di spettacoli, si presenta con dei precisi, importanti seppur doverosi, obiettivi: protagonista del festival sarà infatti, come suggerisce il titolo dell’edizione “Building a New Society”, l’impegno nella costruzione di una nuova società e nel sollevare un dibattito, proprio attraverso gli artisti che si esibiranno.
Gli artisti sono stati selezionati, come afferma il direttore artistico Fabrizio Gargarone, soprattutto per la loro scelta di interrogarsi su diversi aspetti politico-sociali: Joan Baez, cantante e attivista, è il primo nome annunciato; dopo di lei un variegato programma tra i big che hanno portato l’indie rock nell’ultima edizione del Festival di Sanremo ( Motta, The Zen Circus, Ex-Otago) ed esponenti del panorama torinese ( Diecicento35, Fran e i Pensieri Molesti ) , oltre ad artisti navigati come Immanuel Casto, Gazzelle, Yann Tiersen e il maestro Ezio Bosso, il cui emozionante discorso dell’anno scorso al Parlamento Europeo è diventato il manifesto del Festival.
L’occasione per trattare tematiche sociali è data, tra le altre cose, dal luogo di questa edizione: il Cortile della Lavanderia a Vapore dell’ex manicomio di Collegno, proprio quello in cui lo psichiatra e neurologo Franco Basaglia mise in pratica, tra gli anni ’50 e ’60, un innovativo metodo di trattamento dei pazienti e riuscì a portare alla luce le problematiche relative alla mancanza di leggi che regolassero la vita dei malati; la legge 180, approvata proprio grazie a Basaglia, regola ancora oggi l’assistenza psichiatrica in Italia.
Proprio come Basaglia ha scelto di non girarsi dall’altra parte, il Flowers Festival vuole artisti che parlino di immigrazione, di diritti, di territorio e che credano nella musica come mezzo per creare un pubblico più attento e consapevole.