Archivi categoria: Stagione 2021/2022

Torino Jazz Festival 2022: Musica in ordine sparso

Il 27 aprile 2022 si è tenuta, al Circolo dei lettori, la conferenza stampa per la presentazione del Torino Jazz Festival, che avrà luogo in vari club, teatri ed altre sedi della città tra il l’11 e il 19 giugno.

Il festival torinese festeggia dieci anni da quando, proprio il 27 aprile 2012, l’intuizione – allora non poco dibattuta – dell’assessore alla cultura Braccialarghe, vedeva la sua prima realizzazione. Quest’anno il festival si articolerà nei cosiddetti “palinsesti”, ovvero: Concert, Jazz Talks, Jazz club, Special, Jazz Blitz, vari momenti grazie ai quali creare connessioni con gli enti e dare ai giovani l’opportunità di potersi esprimere, dal momento che tra i protagonisti ci saranno varie realtà impegnate nella formazione jazz. 

Ultimo obiettivo, ma non meno importante, è quello di creare dialogo, fusione, contaminazione e per raggiungerlo, Diego Borotti e Giorgio Li Calzi, i direttori artistici, sottolineano una questione importantissima: la rassegna viene considerata un festival pubblico, l’unico, di proprietà della città. Quasi come fosse un’infrastruttura appartenente ad ogni cittadino: ognuno ha il diritto di poterne fruire e godere a pieno. Motivo per cui il prezzo dei biglietti è popolare, infatti il costo di un singolo concerto può variare tra i 5 e i 15 €. È necessario, secondo i direttori, che le professioni artistiche godano dello stesso riconoscimento sociale delle altre, «motivo per cui la musica deve avere un prezzo, anche se è come quello del pane» afferma Li Calzi.

Credits: Alessia Sabetta

Il timore di fare un festival in questo periodo storico complesso è tanto, ma altrettanta è la voglia di dimostrare come l’arte possa avere un potere curativo. Un altro anniversario che verrà celebrato è il centenario dalla nascita di Charles Mingus, contrabbassista ed artista eclettico. A lui sarà dedicata la giornata di apertura, l’11 giugno, tra narrazioni del suo genio e concerti, che si protrarranno in parte nella giornata successiva. Il programma (consultabile al seguente link) prevede diversi artisti, più o meno vicini alle sonorità jazz. Tra i vari nomi Ståle Storløkken il 14 giugno; Chanda Rue il 15 giugno; Kae Tempest, nell’unica data italiana, il 18 giugno. 

Il festival è stato organizzato permettendo allo spettatore di trascorrere una giornata all’insegna della musica, tra un brunch o un aperitivo musicale, una conferenza. Sarà possibile spostarsi agevolmente tra i luoghi designati per ospitare i vari eventi che faranno da cornice ad un festival che, come da sottotitolo, prevedrà “musica in ordine sparso”.

a cura di Alessia Sabetta

Motta alle OGR: il racconto del live

Lo scorso 19 aprile Motta ha radunato alle OGR un pubblico che non si è lasciato fermare dai festeggiamenti di Pasquetta del giorno precedente, ma che, al contrario, era prontissimo a scatenarsi ad un concerto.

Il cantautore toscano sta girando l’Italia in tour, fresco della pubblicazione del nuovo singolo “Caro fottutissimo amico” – canzone nata dalla collaborazione con gli Zen Circus -. Il fatto che il suo ultimo album Semplice sia uscito circa un anno fa permette a Motta di sperimentare e spaziare tra la sua discografia, portando al pubblico brani che non suonava live da tempo.

All’apertura dei cancelli i fan di Motta si sono diretti di corsa verso la transenna per ottenere un posto tra le prime file. Una volta giunti sottopalco gli spettatori aspettano con trepidazione l’inizio del live. Le luci si tingono di rosso, il cantautore sale sul palco e l’atmosfera inizia a scaldarsi.

Motta e Francesco Chimenti (bassista) [© Martina Caratozzolo]

Motta stupisce aprendo il live con “Prenditi quello che vuoi”, uno dei brani meno noti dell’album di debutto La Fine Dei Vent’anni (2016). Il polistrumentista si mostra di poche parole tra un pezzo e l’altro, ma avvisa i presenti che il concerto durerà a lungo: «Le facciamo tutte, sarà un sequestro di persona», afferma tra le risate generali. I fan gioiscono per le numerose canzoni che si susseguono e apprezzano il sound alternative rock, a tratti elettronico, dei musicisti che lo accompagnano.

Motta [ © Martina Caratozzolo]

Motta è un animale da palcoscenico: salta da una parte all’altra, scuote la chioma riccia mentre percuote i tamburi con le bacchette, incita il pubblico a cantare ancora più forte, si inginocchia per lasciarsi andare durante le parti strumentali dei brani. Ogni centimetro di palco viene calpestato dal cantautore, che, quando non si scatena, imbraccia la chitarra e suona in acustico, creando un’atmosfera raccolta, impreziosita dai testi introspettivi delle sue canzoni. Due dei momenti più memorabili del live sono quando invita i fan a sedersi per terra per ascoltare con ancora più trasporto il brano “La Fine Dei Vent’anni” e quando sorprende con “Fango”, un brano dei Criminal Jokers, la sua band precedente all’esperienza solista, che solo i fan più affezionati ricordano.

Il pubblico alle OGR durante il live di Motta [© Martina Caratozzolo]

A concerto finito, un emozionato Motta ringrazia e promette al pubblico torinese di tornare presto, lasciando intendere ai più attenti che potrebbe annunciare a breve un tour estivo. Il cantautore lascia il palco tra gli applausi degli spettatori, che escono dal locale con il passo lento di chi vorrebbe che il live ricominciasse da capo per rivivere ogni emozione.

A cura di Martina Caratozzolo

Blanco in concerto al teatro della concordia

Mercoledì 13 aprile 2022 si è svolta la prima delle due serate consecutive che hanno visto Blanco in concerto al Teatro della Concordia di Venaria Reale. I fortunati che sono riusciti ad acquistare il biglietto prima che tutte le date andassero sold out in pochi minuti sono arrivati in coda davanti al teatro sin dal mattino per poter occupare le prime file.

Poche settimane fa Riccardo Fabbriconi, in arte Blanco, è stato chiaro sui suoi profili social: il dresscode che dovrà seguire il pubblico per tutti i concerti del Blu Celeste Tour è bianco o nero.

Credits: https://www.instagram.com/p/Cb71x8cqhKk/

Il diciannovenne bresciano ha raccontato in musica la sua storia, portando sul palco la scenografia della sua cameretta, da dove tutto è partito quasi per gioco: dai primi singoli al rapido successo nazionale con quelle che sono state le hit dell’estate 2021, “Notti in bianco” e “Mi fai impazzire”, fino alla collaborazione con Mahmood, “Brividi”, canzone vincitrice del Festival di Sanremo 2022 e con cui ha concluso la serata. Già prima dell’inizio del concerto i fan lo acclamavano emozionati intonando cori, per poi ballare e cantare a memoria i pezzi insieme allo stesso Blanco: i suoi ascoltatori sono giovani e hanno voglia di tornare a scatenarsi dopo due anni di epidemia mondiale.

È proprio in un periodo in cui non si poteva fruire di musica live che il cantante, classe 2003, è emerso, anche grazie ai suoi testi rivolti soprattutto a un pubblico in età adolescenziale: le sue canzoni – in particolare in “Notti in bianco” – sono un contrasto di malinconia – «Sopra quel balcone/ Ci ho passato l’estate/ E ho strappato mille pagine, baby/ Per descriver le tue lacrime» –  ed energia, soprattutto grazie a basi ritmate e ritmi incalzanti.

Blanco sa farsi amare dal proprio pubblico: durante il concerto si è avvicinato più volte a salutare le prime file, ha accolto qualche fan sul palco e si è buttato in mezzo alla folla.

Credits: https://www.instagram.com/p/Cb71x8cqhKk/

Al suo fianco era presente anche Michelangelo, produttore, polistrumentista e amico di Blanco, oltre che una figura determinante nel suo percorso: da subito i due hanno mostrato sul palco una forte intesa.

Nonostante la vittoria a Sanremo, la futura partecipazione all’Eurovision Song Contest – che quest’anno si svolgerà a Torino – e al grande successo, Blanco rimane un ragazzo semplice che ha conosciuto la fama rapidamente e in giovane età, per questo si è emozionato più volte a vedere la folla acclamarlo e cantare a squarciagola le sue canzoni.

Immagine in evidenza: https://www.instagram.com/p/CcIX3O-K-5d/

A cura di Laura Cagnassi

Louis Tomlinson al Mediolanum Forum: RACCONTO DI UNA SERATA PIENA DI EMOZIONI

Dopo tre cambi di data e vari cambi di location, domenica 10 aprile 2022 si è finalmente tenuto il concerto di Louis Tomlinson, previsto inizialmente per marzo 2020.

L’eccitazione per l’inizio del concerto tanto atteso si percepiva già nelle ore precedenti, mentre la folla – prevalentemente femminile – si snodava in code infinite che circondavano il Mediolanum Forum di Assago. Sin dalla mattina migliaia di fan in fibrillazione si agitavano intonando cori sotto il sole cocente: dopo un’attesa così lunga, possiamo finalmente affermare che le aspettative non sono state affatto deluse.

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I Cara calma portano il rock a spazio 211: recensione DEL LIVE e videointervista

Sabato 2 aprile 2022 la rock band bresciana Cara Calma ha presentato il suo terzo album GOSSIP! a Spazio211. La tappa di Torino è stata la prima di un tour che li vedrà suonare anche a Bologna, Brescia, Roma e Milano.

I Cara Calma a Spazio211 (© Martina Caratozzolo)

Il gruppo ha radunato nel locale torinese un pubblico appassionato e carico per essere tornato ad un live senza posti a sedere, ma in piedi, dove si è cantato e ballato come ai vecchi tempi.

I fan, prima di prendere posto sottopalco, hanno rispettato il rito fatto di birra e chiacchiere sulla scaletta che si sarebbero apprestati ad ascoltare. Chi è arrivato in anticipo al locale non si è certo annoiato nell’attesa: in apertura ha infatti suonato il duo rock torinese The Unikorni, formato dal cantante e chitarrista Fabrizio Pan e dalla batterista Giorgia Capatti. Il sound sporco e distorto, la voce graffiata e i rumorosi colpi di batteria hanno scaldato gli spettatori, generando entusiasmo. I più attenti si sono segnati il nome del gruppo, promettendo di dedicargli qualche attento ascolto in memoria dei tempi in cui erano in fissa per il grunge.

Tra l’emozione generale, la band sale sul palco e il pubblico si avvicina. Le luci si tingono di fucsia per riprendere il colore del logo proiettato sul fondo: un bacio stilizzato smorzato da una zip, ovvero la copertina di GOSSIP!, uscito lo scorso 14 gennaio. Il concerto si apre con “Balla sui tetti”: l’invito perfetto per iniziare a scatenarsi. I fan dimostrano sin dal primo brano di aver dedicato all’ultimo lavoro dei Cara Calma ascolti su ascolti, in quanto cantano a squarciagola ogni parola delle tante canzoni presentate dal vivo in anteprima assoluta.

Il bassista Gianluca Molinari e il batterista Fabiano Bolzoni (© Martina Caratozzolo)

Nel corso del concerto sul palco salgono anche due ospiti del panorama torinese: Giorgieness e Claudio Lo Russo della band Atlante. La cantautrice e il frontman hanno portato la loro energia in due featuring vincenti, rispettivamente con le canzoni “Universo” e “Rodica”, tratte dal secondo album dei Cara Calma, Souvenir.

Uno dei momenti da ricordare è sicuramente quello in cui il chitarrista Cesare Madrigali abbandona momentaneamente la sua Stratocaster per accompagnare alla tastiera “Kernel”, probabilmente il pezzo più introspettivo di GOSSIP!, ipnotizzando il pubblico, che si placa per qualche istante. Gli spettatori si sono poi ricaricati con altri riff incalzanti, soprattutto durante “Rispettare i centimetri” e “VMDV”, che hanno letteralmente spettinato i presenti.  

Claudio Lo Russo sul palco con i Cara Calma (in foto Riccardo Taffelli, frontman e chitarrista, e Cesare Madrigali, chitarrista) [© Martina Caratozzolo]

Il gruppo conclude il concerto sulle note di “Altalene”, uno dei singoli più apprezzati. Dopo averlo suonato con ogni briciola di energia rimasta, i Cara Calma hanno posato gli strumenti e intonato ancora una volta il ritornello insieme ai fan, in conclusione di un concerto decisamente memorabile.

A Spazio211 i Cara Calma non potevano iniziare meglio il loro tour. Siamo certi che Torino sia stata in grado di farli sentire a casa, perché un calore di questo tipo si dedica solo alle band per cui si ha una grande stima. Il loro live ci ha fatto ricordare il senso più bello dell’andare ad un concerto: sentirsi parte di un tutto che vede nella musica la forma d’arte più bella che ci sia.

Noi di MusiDams abbiamo avuto il piacere di fare qualche domanda alla band prima del live. Ecco il video dell’intervista.

a cura di Martina Caratozzolo

GENERIC ANIMAL AL CIRCOLO DELLA MUSICA: BENEVOLENT TOUR

Il 1° aprile 2022, presso il Circolo della Musica di Rivoli si è tenuta la prima data del Benevolent Tour di Generic Animal. A scaldare l’atmosfera e il pubblico ci ha pensato il giovanissimo artista nostrano Marco Fracasia.

Alla sua quarta esperienza in studio Luca Galizia, in arte Generic Animal, esce il 18 marzo con il nuovo disco Benevolent promosso da un tour che al momento conta cinque date tra alcune delle principali città italiane come Bologna, Roma e Pisa. L’artista, che non ha potuto dare libero sfogo nei live al suo precedente disco Presto – pubblicato alle soglie dello scoppio dell’emergenza sanitaria – si cimenta in un tour con tanto di furgoncino e strumentisti pronti ad accompagnarlo in questo viaggio musicale.

Sono le ore 21.30 quando tra un qr code e l’altro e una birra in mano il pubblico si appresta a varcare le soglie della sala concerti del Circolo della Musica di Rivoli, ex Maison Musique, avvolta da un gioco di luci soffuse. L’atmosfera che si respira è intima e familiare, quasi come a riflettere le sensazioni del disco stesso. A catturare l’attenzione è il palco e la ricca strumentazione posizionata su di esso.

Un tecnico esegue gli ultimi test di rito e poi si parte con l’artista rivolese Marco Fracasia. Seduto a gambe incrociate al centro del palco e circondato dalla band di supporto, Marco si presenta con un synth in mano e con la voglia di trascinare il pubblico in una sorta di trance collettiva. Dopo una prima performance interamente strumentale, il musicista esegue alcuni tra i singoli tratti dal suo EP d’esordio Adesso torni a casa. L’artista, che a casa si trova di fatto essendo Marco rivolese, viene accolto calorosamente dal pubblico costituito in parte anche da amici e conoscenti.

Giunge poi il momento di Generic Animal che si presenta accompagnato dalla sua nuova formazione messa insieme ad hoc. Lo sfondo si tinge di giallo e al centro del palco accasciato in terra c’è Benevolent Kappa, il “bambino mascherato da mostro” come lo definisce Luca, un fantoccio dalle sembianze antropomorfe protagonista nella copertina del suo ultimo lavoro. Su invito dell’artista il pubblico si avvicina al palco, da cui prende vita una performance che stupisce per il talento dimostrato da ogni componente del gruppo. La voce di Luca è una garanzia e gli arrangiamenti studiati per la performance esaltano la bravura dei turnisti che lo accompagnano – Arianna Pasini, Michele Barletta e Giacomo Ferrari – e che passano agilmente da uno strumento all’altro.

Foto di Alessandra Mariani

All’esecuzione dei brani del nuovo disco, presentati in questa occasione per la prima volta in live, si alternano alcuni dei singoli più noti tratti dall’album precedente come “Scherzo” e “Presto”. Sotto palco i più affezionati non sbagliano una parola. Il flusso della serata viene variato a circa tre quarti del concerto con l’esecuzione inaspettata della cover del brano dei Wheatus “Teenage Dirtbag”, perla nostalgica dei primissimi anni 2000 che solo in pochi hanno riconosciuto, ricevendo ironicamente da parte del cantante l’appellativo di “young boomers”.

Dopo gli applausi, gli strumentisti abbandonano momentaneamente il palco per lasciare spazio ad un medley di quattro brani – “Aeroplani”, “Scarpe”, “Broncio” e “Qualcuno che è andato” – eseguiti dal cantante solo con voce e chitarra in una atmosfera più cupa e malinconica. L’esibizione volge alla conclusione con il ritorno sul palco della band e l’esecuzione degli ultimi tre brani previsti in scaletta.

Dopo l’applauso finale e i ringraziamenti, il pubblico viene esortato ad uscire trovandosi all’esterno sorpreso da un leggero manto di neve e da un freddo pungente, decisamente in contrasto con la calda atmosfera della serata appena giunta al termine.

Foto di Alessandra Mariani

A cura di Alessandra Mariani

I 10 MIGLIORI SINGOLI DI MARZO

I dieci singoli migliori usciti nel mese di marzo, secondo Musidams.

SO CHI SEI – bnkr44
Con questo nuovo singolo i bnkr44 si confermano una realtà interessante da tenere sott’occhio. Convincenti e travolgenti in questo brano che sa di estate. Il ritornello entra in testa dopo pochi ascolti.
27/30

Skrting On The Surface
– The Smile
La telecaster di Jonny Greenwood, la voce spettrale di Thom Yorke e la batteria jazz di Tom Skinner ci fanno fare un viaggio in una galassia lontana, fatta di bellezza e suoni sospesi. Un brano originariamente dei Radiohead, riadattato e registrato dalla nuova band in questa nuova e convincente versione.
28/30

Tra chi fugge e chi resta – Giorgieness
La delicatezza e la forza di Giorgieness emergono in questo brano come due poli opposti che si attraggono. «Era giusto sbagliare» è diventato il nostro nuovo mantra.
27/30

maybe
– Machine Gun Kelly (feat. Bring Me The Horizon)
Un brano che mostra come Machine Gun Kelly e Oliver Sykes abbiano macinato ascolti su ascolti di “All The Small Things” dei blink-182. L’inizio soft si scatena in un ritmo che spettina e fa venire voglia di ballare (possibilmente ad un live).
25/30

Poster Child – Red Hot Chili Peppers
Signore e signori, John Frusciante è tornato e noi non potremmo esserne più felici. In attesa di Unlimited Love il gruppo rock ha presentato questo travolgente brano funky, dimostrando di saperci ancora fare. Adesso, però, i fans si aspettano dei pezzi più “cattivi” e degli assoli trascinanti.
26/30

A cura di Martina Caratozzolo

100 Uomini – Paky
Genny Savastano incontra la drill. Paky, invece, cestina l’autotune e con un doppio carpiato e un dito medio alla scena trap, confeziona una delle poche uscite interessanti a spezzare il vuoto cosmico post-Sanremo. Da ascoltare insieme al resto dell’album, Salvatore.
27/30

Privilegio raro
– Tutti Fenomeni
Pezzo ben costruito, articolato ma per niente ostico. Una valanga di citazioni pop, tra una marcia funebre di tradizione colta e un raffinatissimo “Gingerbread Man” dei Residents. Tutti Fenomeni è una garanzia.
28/30

Passerà – Gianni Bismark feat. Franco126
Il periodo storico è già tragico così, ci si mettono anche Gianni Bismark e Franco126, tra le voci più malinconiche e farcite di spleen cosmico degli ultimi dieci anni. L’opaca cartolina di una Roma notturna e solitaria per raccontare ragazzini mai cresciuti e amori finiti malissimo. Forse l’indie non è poi del tutto morto.
29/30

Fiori morti
– Psicologi
Un incoraggiamento per gli Psicologi, che sembrano aver perso la verve e il graffio iniziale già da un pezzo. Un po’ come in una prima serata su Canale 5, non sai bene cosa stia succedendo di sbagliato, ma vuoi comunque vedere come va a finire. Interessante osservare l’evoluzione di Drast e Kaneki, ma in fondo in fondo, tutti speriamo tornino a soffrire in chitarre acustiche arpeggiate.
25/30

Trip
– Yung Lean
Un trip di acidi pagati un po’ troppo poco, come solo Yung Lean sa fare.
27/30

A cura di Clarissa Missarelli

VIDEOINTERVISTA: FRAN E I PENSIERI MOLESTI

Fran e i Pensieri Molesti è una band nata a Torino nel 2016, che attualmente ha all’attivo un album e diverse esperienze live importanti. In occasione dell’uscita del loro nuovo singolo, “Petrolio”, hanno deciso di raccontarsi per noi.

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Sanremo 2022 – Le pagelle della serata cover

Attesa più dell’elezione del Presidente della Repubblica, la serata delle cover al 72° Festival di Sanremo è finalmente arrivata, tra piacevoli sorprese e dolorosissime conferme.

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Sanremo 2022 – Le pagelle della prima serata

La rinascita dopo la pandemia, i balletti di TikTok, la retorica un po’ anni ‘80 della canzone ballabile che nasconde un testo impegnato: così si presenta la 72° edizione del Festival di Sanremo. La conduzione artistica di Amadeus, che persevera e ci riprova per la terza volta, tenta di accontentare nonni e nipoti, tra vaghi ricordi di Dalla e autotune. 

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