Alla soglia degli ottant’anni, Riccardo Muti ha debuttato al Teatro Regio di Torino con Così fan tutte, ultimo titolo del celebre trio di opere italiane composte da Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Lorenzo Da Ponte. Un’opera molto cara al Maestro: fu proprio Così fan tutte infatti il primo titolo mozartiano che Muti diresse nel luogo di nascita del compositore, al Festival di Salisburgo del 1983, su invito di Herbert von Karajan.
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Short Track: la Classica per tutti
Spesso si discute sul rapporto tra la musica classica e le fasce più giovani della popolazione ed è nella scuola che viene trovata una delle cause di un quasi insanabile distacco. Per invertire questa tendenza è dunque necessario partire dall’istruzione, cosa che evidenzia anche Antonio Valentino – il nuovo direttore artistico dell’Unione Musicale, che presenta Short Track – nella recente intervista rilasciata al MusiDAMS: «se non c’è formazione vi è meno curiosità».
Continua la lettura di Short Track: la Classica per tuttiRegio per Concerto della Memoria
«Se il teatro si chiude in sé stesso e non incide nelle problematiche della comunità, non assolve la sua funzione, la sua missione sociale di istituzione culturale»: così Rosanna Purchia, Commissario straordinario del Teatro Regio, sottolinea l’anima di sempre del nostro Teatro, l’impegno alla ripartenza. Nonostante le complessità, la sofferta distanza che la necessità di oggi impone, la volontà è quella di continuare con passione l’attività artistica. Per la Giornata del 27 gennaio, presenta il Concerto della Memoria –con cui si inaugura anche il riavvio della Stagione educational. Dirige Andrea Secchi e il Coro del Regio i canti dal ghetto di Terezín del compositore Viktor Ullmann.
Continua la lettura di Regio per Concerto della MemoriaMuti dirige «Babij Yar» di Šostakóvič
«T’ho visto: eri tu, –l’accusa di Quasimodo all’Uomo del mio tempo– con la tua scienza esatta, persuasa allo sterminio, senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora, come sempre, come uccisero i padri, come uccisero gli animali che ti videro per la prima volta»: è l’atto di dolore di quella menzogna («Andiamo ai campi») giunta sino a noi, che ha sostituito l’insegnamento del Cristo con la legge di Caino; coltivato la pietra e la fionda. Una riflessione che potrebbe prestarsi all’interpretazione implacabile di Riccardo Muti, che dirige Sinfonia n.13, op. 113, «Babij Yar» di Šostakóvič –con il basso Aleksej Tichomirov e Chicago Symphony Orchestra, per CSO Resound quest’anno. L’esecuzione massiccia contro la violenza di dimenticare, la mortificazione di negare, per una trasmutazione dei valori.
Continua la lettura di Muti dirige «Babij Yar» di ŠostakóvičIl Quintetto Bislacco e il penultimo Concerto della storia dell’umanità
“Non siete emozionati di partecipare al penultimo concerto della storia dell’umanità?”
La domanda è stata posta al pubblico riunitosi il 25 ottobre al Teatro Vittoria per ascoltare il Quintetto Bislacco: una platea partecipe e molto fortunata, visti gli effetti del decreto legge annunciato poche ore prima del concerto. Siamo infatti riusciti a goderci il pomeriggio appena in tempo, perché tutti gli appuntamenti dell’Unione Musicale tra il 26 ottobre e il 24 novembre sono stati rimandati a data da destinarsi.
Continua la lettura di Il Quintetto Bislacco e il penultimo Concerto della storia dell’umanità250 anni e non sentirli? Maratona Beethoven in casa De Sono
In tutto il mondo si celebra la nascita, a 250 anni di distanza da noi, del grande compositore Ludwig van Beethoven. Anche qui a Torino, nonostante le avversità di quest’anno, non ci siamo persi d’animo e la De Sono ha omaggiato il Maestro, sabato 10 ottobre al teatro Vittoria, con una maratona di concerti. Di seguito raccontiamo com’è andata.
Continua la lettura di 250 anni e non sentirli? Maratona Beethoven in casa De SonoCage meets Satie
«Per interessarsi a Satie – sosteneva Cage – bisogna cominciare non avendo interessi, accettare che un uomo sia un uomo, lasciar perdere le nostre illusioni sull’idea di ordine, di espressione dei sentimenti e tutti gli imbonimenti estetici di cui siamo gli eredi. Non si tratta di sapere se Satie è valido. Egli è indispensabile»: è l’ago della bilancia della sua vita artistica. Sapientemente Jay Gottlieb e Anne de Fornel (pianisti) interpretano questo pensiero nel loro disco rilasciato da Paraty.
Continua la lettura di Cage meets SatieMiTo 2020: Lo spirito della Nona
Il festival MiTo di quest’anno ha ospitato a Torino il duo di pianisti Bruno Canino e Antonio Ballista, interpreti della Nona Sinfonia di Beethoven nella trascrizione per due pianoforti di Franz Liszt, in una sala del Conservatorio Giuseppe Verdi mezza vuota per ragioni note, e chi si trova a doverne scrivere una recensione non sa da dove cominciare. Quello che posso fare è limitarmi a suggerire delle impressioni personali.
Continua la lettura di MiTo 2020: Lo spirito della NonaI Concerti per violino di Schoenberg e Brahms (Jack Liebeck)
È pubblicato da Orchid Classics il lavoro di Jack Liebeck, che la BBC Symphony Orchestra accompagna sotto la direzione di Andrew Gourlay. Riflettendo sulla Storia e l’esperienza della sua famiglia, Liebeck sceglie l’accostamento dei Concerti per violino e orchestra op. 36 e 77 di Schoenberg e Brahms. Comune la persecuzione: ebreo d’origine, Schoenberg scrisse il Concerto quando lasciò l’Europa, dopo l’ascesa al potere di Hitler nel 1933; Walter Liebeck, il nonno del violinista, nel 1934 fu costretto a fuggire dai nazisti in Sudafrica. Mantenendo un vivo legame con il passato, nell’interpretazione si lega affettivamente, sentitamente al contesto. Pronuncia un discorso della memoria – sull’instabilità e l’intolleranza, che ancora appartengono all’uomo di oggi.
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Durante la quarantena il concetto di musica dal vivo si era trasformato quasi in un tabù, da lasciare solo ai cosiddetti ‘ottimisti’ del momento. Il lockdown aveva iniziato a cambiare le nostre abitudini e la lontananza dagli eventi sociali ci aveva costretto a lasciare da parte le nostre più grandi passioni. Possiamo affermare che le piattaforme musicali online avevano alleggerito la grande sofferenza degli amanti della musica dal vivo, ma nessun pc al mondo ha la capacita di trasmettere la stessa emozione che si percepisce in una sala da concerto. Dopo quattro mesi di lockdown, con la riapertura dei concerti musicali, l’Unione Musicale decide di riaprire il Teatro Vittoria per ricominciare a fare musica classica dal vivo.
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