Dopo tre cambi di data e vari cambi di location, domenica 10 aprile 2022 si è finalmente tenuto il concerto di Louis Tomlinson, previsto inizialmente per marzo 2020.
L’eccitazione per l’inizio del concerto tanto atteso si percepiva già nelle ore precedenti, mentre la folla – prevalentemente femminile – si snodava in code infinite che circondavano il Mediolanum Forum di Assago. Sin dalla mattina migliaia di fan in fibrillazione si agitavano intonando cori sotto il sole cocente: dopo un’attesa così lunga, possiamo finalmente affermare che le aspettative non sono state affatto deluse.
Il concerto è stato aperto dagli Only the Poets, una band indie rock inglese che si trovava a suonare davanti a una folla così grande per la prima volta. L’emozione era evidente e percepibile soprattutto nelle parole del frontman, che con uno spiccato accento inglese ha ringraziato il pubblico e soprattutto Louis «Siamo qui a cantare grazie a lui». I quattro ragazzi sono stati ben accolti dalla platea che ballava a ritmo dei brani di demos., EP uscito nel 2021. Prima di lasciare il palco la band ha invitato tutti gli spettatori al suo prossimo concerto in Italia, che si terrà sempre a Milano il prossimo ottobre.
Dopo mezz’oretta di ulteriore trepidante attesa, cala sul palco un telone nero con centrale il logo del cantante, rappresentazione di uno dei suoi numerosi tatuaggi. Un boato si alza dal pubblico. Sugli spalti si vedono le fans preparare bandiere e cartelloni dalle frasi più disparate: «Some kings dont’t need a crown» – «Alcuni re non hanno bisogno di una corona» -, variazione del testo di una canzone di Tomlinson, o anche «Draw me my next tattoo» – «Disegna il mio prossimo tatuaggio» -, richiesta sempre più comune tra i fan che invece sembra mettere il cantante in difficoltà, come ha recentemente raccontato in un’intervista.
Le luci sul palco si riaccendono e dopo l’introduzione strumentale compare finalmente sul palco Louis con addosso la maglia della nazionale inglese di calcio – potrebbe forse essere simbolo del risentimento per la sconfitta degli Europei dello scorso anno? -, che intona le prime parole di “We Made It”.
È evidente l’affetto reciproco tra i fan e l’ex componente degli One Direction: immediatamente si crea un’atmosfera quasi intima. Tomlinson legge i cartelli e li commenta, incita a cantare sempre più forte, scende dal palco per affacciarsi dalla transenna. Più volte ringrazia il pubblico per il sostegno e la dedizione nei confronti della sua musica: molti dei presenti lo seguono fedelmente fin dagli esordi con la boy band, e sono entusiasti della sua carriera da solista.
Durante la serata si sono alternate canzoni del primo album solista di Tomlison, Walls, risalente al 2020, cover dei Kings of Leon e dei Catfish and the Bottlemen e qualche brano del repertorio degli One Direction, come ad esempio “Little Black Dress” o “Drag Me Down”, nella cui composizione Tomlison ha avuto ruolo da protagonista.
Tra i momenti più memorabili vi sono state le fan actions, progetti organizzati dai fan per essere messi in atto durante i concerti, in modo che rimangano impressi nella mente dell’artista a cui sono dedicati: in questo caso i brani più amati sono stati accompagnati da scenografie che coinvolgevano tutto il Forum. Durante l’esecuzione di “Only the Brave”, gli spalti si sono dipinti dei colori dell’arcobaleno mentre il parterre sventolava a tempo le bandierine, sempre color arcobaleno.
Il concerto si è concluso con il palco tinto di luci rosse sulle note di “Kill My Mind”, primo singolo di Walls dai toni pop-punk, che negli ultimi secondi è sfumato nel noto brano “Seven Nation Army” dei White Stripes.
Nonostante il palco ormai vuoto, il palazzetto ha tardato molto prima di svuotarsi dai fans ancora increduli e sovraeccitati, che ancora cantavano le canzoni appena ascoltate dal vivo.
Dopo un debutto simile, siamo sicuri che Louis Tomlinson sarà ben accolto anche nelle prossime date italiane di quest’estate, il 30 agosto a Roma e il primo settembre a Taormina.