Durante la quarantena il concetto di musica dal vivo si era trasformato quasi in un tabù, da lasciare solo ai cosiddetti ‘ottimisti’ del momento. Il lockdown aveva iniziato a cambiare le nostre abitudini e la lontananza dagli eventi sociali ci aveva costretto a lasciare da parte le nostre più grandi passioni. Possiamo affermare che le piattaforme musicali online avevano alleggerito la grande sofferenza degli amanti della musica dal vivo, ma nessun pc al mondo ha la capacita di trasmettere la stessa emozione che si percepisce in una sala da concerto. Dopo quattro mesi di lockdown, con la riapertura dei concerti musicali, l’Unione Musicale decide di riaprire il Teatro Vittoria per ricominciare a fare musica classica dal vivo.
Camera d’estate è intitolato il ciclo di appuntamenti programmati dall’Unione Musicale: la formula prevede l’ascolto integrale di un solo brano raccontato da un esperto, che ne svela caratteristiche, segreti e aneddoti interagendo con il pubblico chiamato a partecipare attivamente insieme agli artisti (sul modello dei concerti Camera delle meraviglie: ne abbiamo parlato qui). La prima serata, il 17 giugno, dedicata alla Sonata in la maggiore per violino e pianoforte op. 162 di Schubert, ha visto come protagonisti il duo formato da Tina Vercellino e Mirko Bertolino. La giovane violinista studia attualmente al conservatorio Giuseppe Verdi, il pianista si è diplomato nello stesso conservatorio ottenendo il massimo dei voti.
Antonio Valentino, docente di musica da camera del Conservatorio Giuseppe Verdi, nonché presentatore di questa serata, entra in scena salutando e ringraziando il pubblico, il quale ha riempito tutti i posti accessibili della sala. Sia in scena che nel pubblico si averte una strana sensazione di timidezza causata, forse, dalla lunga assenza di tali eventi sociali. Valentino riesce comunque a rompere il giaccio facendo entrare i due strumentisti in scena e iniziando a parlare subito di Schubert e delle sue caratteristiche musicali.
I ragazzi iniziano a suonare le dolci melodie del compositore austriaco ed è proprio in quel momento che la camera d’estate si trasforma in una camera dei desideri donando di nuovo agli amanti della musica la magia dell’ascoltare musica dal vivo. Improvvisamente tutti si dimenticano, almeno per un po’, delle mascherine e del virus e sembra quasi di essere ritornati alla tanto attesa normalità.
Valentino dialoga insieme agli strumentisti analizzando dettagliatamente tutti i movimenti della sonata. Così facendo riesce ad ottenere un pubblico attento e concentrato, il quale risponde positivamente con numerosi applausi. Dopo un approfondita analisi tecnico-musicale, Valentino lasca il palco ai due strumentisti i quali eseguono il brano in modo integrale.
La musica si impadronisce del teatro Vittoria catturando immediatamente la mente ed il cuore del pubblico in sala. Il delicato suono del violino riesce a riportare quella sensazione di pelle d’oca quasi dimenticata dalla lunga assenza. Il dialogo musicale dei due giovani porta vitalità, spensieratezza ed emozione tramite le meravigliose melodie di Schubert. La tensione musicale si accumula passo dopo passo esplodendo nel quarto movimento: Allegro Vivace. Il suono del pianoforte diventa più deciso ed insieme al violino, attraverso un potente crescendo musicale, porta il brano a un’esplosione finale di libertà.
Applausi a non finire per coloro che hanno rappresentato una parte della rinascita della musica dal vivo a Torino. Insieme agli strumentisti in scena entra anche Valentino, il quale presenta l’ultima parte della serata: domande dal pubblico! La timidezza iniziale oramai non si intravede più, e il pubblico si dimostra più che disponibile a fare diverse domande. La serata si conclude così tra conversazioni e la spensieratezza riscoperta in mezzo alla magia dei suoni musicali.