Il chitarrista bolognese al B-locale per il Solitunes Fest #02
Una chitarra e una pedaliera attendono sul palco. Arriva il musicista, accompagnato dall’applauso del pubblico. Prende la chitarra, la imbraccia e smanetta un po’ con la pedaliera; poi pizzica una corda e parte la prima nota, seguita dall’eco a intervalli a tempo. Schiaccia un pedale e il suono si ripete scandito nel tempo, creando una sorta di base sonora. Delay, loop station ed effetti. Così Joseph Circelli, chitarrista, compositore e didatta bolognese, comincia il suo concerto.
Il B-locale di Torino ha ospitato il SOLITUNESFEST alla sua seconda edizione nella giornata di sabato 18 gennaio. L’edizione di quest’anno ha visto un approfondimento del rapporto tra immagini e suono, in particolare nell’ambito della ri-sonorizzazione dei videoclip. Il festival è una manifestazione dell’etichetta torinese Solitunes che nell’originalità del nome esprime il significato di «un’isola deserta. Un musicista con un microfono, pronto a registrare: una dichiarata discriminazione di numero, mai di genere»; strutturato in due giorni, si sono susseguiti incontri, workshop e concerti tra cui il Dj Set di Simone “Sims” Longo e Stefano Risso e il live-set di Andrea Valle a chiusura dell’evento. La Solitunes dal 2015 produce esclusivamente album di musicisti “in solo”, cioè eseguiti da un unico musicista.
Da tre anni il B-locale accoglie l’opportunità di far conoscere nuovi talenti con i loro progetti in solo. Per l’occasione del festival, è stato presentato l’ultimo lavoro di Joseph Circelli, In a maze, disco uscito l’anno scorso proprio per Solitunes.
Il B-locale è piccolino ma accogliente ed il pubblico, incuriosito e interessato, si stringe volentieri per ascoltare. Circelli chiude gli occhi e suona, cominciando un viaggio, la cui meta è ignara all’ascoltatore. Sulla base sonora crea progressioni armoniche su accordi distorti, di derivazione jazzistica e non, in un melting pot dall’esito spiazzante. I suoi occhi chiusi sono un invito implicito all’ascoltatore a fare altrettanto, come se fosse l’ingrediente speciale per far sì che il viaggio venga condiviso e compreso.
L’effettistica e gli accordi complessi richiamano uno sfondo sci-fi, con progressioni che non risolvono in un centro tonale, girandoci intorno e al tempo stesso allontanandosi da esso, creando continua tensione. Le sue composizioni, brani originali al limite dell’improvvisazione estemporanea, sono suoni ricercati, usando tutti gli strumenti della sua formazione eclettica. L’ultimo brano, come ha anche anticipato Circelli, era una sorta di ninna nanna, che ha cullato il pubblico accompagnandolo alla fine del viaggio. In questa serata, il suono e le immagini si sono incontrati, rincorsi ed intrecciati suggestionando e stimolando una sinestetica creazione di videoclip nell’immaginazione e nella fantasia del pubblico.
Bell’articolo per un bel concerto!
Circelli da seguire, con le sue “labirintiche” esplorazioni armoniche e timbriche, il suo linguaggio chiaro e sfuggente al tempo stesso!
Joseph! Bravissimo! Questo tipo di musica mi rilassa! Ti ricordi di me? Sono Matteo Funi , il ragazzo che hai seguito a scuola a montesangiovanni In prima media nel 2017! Quello che faceva tanto il monello e disturbava! Beh, sono finito in quarta superiore a fare grafica pubblicitaria! E piace molto anche a me la musica, compongo. Senti, se ti va di sentirci per salutarci ti lascio il mio numero: 3703731935